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RECENSIREPOESIA. CLAUDIO SALVI - SEQUENZE

LINGUAGGIO POI PAROLA

Claudio Salvi

Di Valentina Murrocu

Come leggiamo nei versi posti in apertura del libro, «chi ama indica una preferenza» (p.11) e, nei versi finali della raccolta, «di me perdona quello che non ami» (p.54), quasi a voler collocare l’amore ai margini, di lato, da questa parte della versificazione, quasi la centralità dello sguardo, la profondità della visione provenissero da quello spazio cavo occupato da ricordi, dimenticanze, gesti, sottrazioni di senso e avvicinamenti, strappi nella quotidianità: «ho mostrato mi perdonerai la tua mano a un pittore» (p.11); «vorrei parlare in ogni modo/non ti vedo e vorrei/mancano le cose viste insieme, ti chiedo di aspettare» (p.29); «ecco un esempio di amore, non ti bendo gli occhi se non vuoi/eccone un altro, (il mercato non mi attira, vado in bagno a/vederti) sei diventata piccola» (p.33).

Il soggetto che dice io nel testo non è molteplice o frammentato, come accadeva in “Combinatoria”, ma plurale, sostituito da una pluralità di voci che interpellate sullo stare al mondo e sull’origine di linguaggio e realtà agiscono sullo spazio bianco della pagina. Dal punto di vista stilistico colpiscono l’uso del cut-up o principio del montaggio, l’introduzione di variazioni minime e la ricombinazione delle stesse, la conseguente e continua frattura del verso, l’utilizzo dell’elenco, la ripetizione e la reiterazione, nella maglia dei versi, del medesimo sintagma: «passi nuda in corridoio/in corridoio prendi colore» (p.13); «preme lontano da lontano/ parola/preme basta –» (p.19); «che rimane/ancora parole date/dì,/parole date» (p.20); «prima però dobbiamo formalizzare/la nostra posizione (chi sa cosa vuol dire)[…]/ e pretendo di impararlo/chi sa cosa vuol dire» (p.27).
Il lessico accoglie tutti i realia, comprese le espressioni del parlato, la riflessione sul linguaggio si coniuga all’interesse per la percezione e la collocazione spaziale degli oggetti, dei sentimenti e dei gesti; lo sguardo disincantato e lucido dell’autore non cede al sentimentalismo benché la sua poetica accolga una forma di emotività. Centrale è anche l’analisi di quella intermittenza del cuore che è il ricordo che «preme fa premura» (p.21), della gestualità, del prendere la parola «data»: allora, il parlare non è solo ingresso nel mondo, ma costruzione dello stesso a partire dal gesto: la poesia, la scrittura per Salvi sono un fare, un intervenire, un agire plasmando e assemblando il mondo, conferendo senso, risignificandolo di continuo. Sono tutti questi elementi insieme a rendere “Sequenze” un ottimo libro.

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Informazioni sul libro
Claudio Salvi - Sequenze
Edizioni Anterem 2022
60 pag.
Attualmente in commercio

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Di seguito, due testi tratti dal libro.

 non vedo niente, attitudine che viene prima che parliamo,

parlare, ascolto te a volte penso a un’altra cosa

 quante volte ci spostiamo in una stanza in cerca di configura-

zioni, dico solo che è una possibilità

 chiedi una differenza in che modo somigliate, le mani il

modo di tenere le cose

 (p.32)

 

nei canali di amsterdam si trovano delle cose, in un mu-

seo le hanno raccolte differenti per età

 qui è freddo, ci sono alberi ma non betulle che amo anche

io

(p. 46)

 











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