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LIBRI IN USCITA DAL 6 MARZO

LIBRI IN USCITA

LIBRO IN PRIMO PIANO

Francesco Pecoraro – Solo vera è l’estate (Ponte alle Grazie, 7 marzo)



Francesco Pecoraro è secondo me uno dei 5-6 scrittori italiani contemporanei più validi, dopo due libri (notevoli: La vita in tempo di pace e Lo stradone) tra romanzo (lo era il primo, ma con molti riferimenti che potevano essere letti come autobiografici) e memoir/auto-fiction (il secondo), esce ora quello che sembra un romanzo-romanzo, con il forte “gancio” dell’ambientazione a Genova durante il G8 e il topos del gruppo di amici la cui vita viene “sconvolta” da un avvenimento tragico.

In lista? Ovviamente sì


Miguel de Unamuno – Abel Sánchez (Cencellada, 10 marzo)

Da un nuovo editore specializzato in letteratura spagnola, un romanzo di de Unamuno, non molto conosciuto nel nostro paese ma di certo scrittore iberico “notabile”, o in altre parole un classico, uno sperimentatore e uno dei massimi esponenti del modernismo spagnolo.

Questo è un romanzo di stampo realistico/drammatico (differentemente da altri testi dello scrittore, su registri maggiormente surreali o meta-letterari), che allo stesso tempo può essere letta (anzi, vi fa esplicito riferimento) come rilettura della parabola di Caino e Abele.

In lista? Vorrei dare un’occhiata, di De Unamuno avevo letto l’anti-realistico Nebbia che mi aveva convinto solo in parte.

 

Shokoofeh Azar – L’illuminazione del susino selvatico (E/O, 8 marzo)

Da una scrittrice iraniana naturalizzata australiana, un romanzo finalista dell’International Booker Prize 2020, dove vengono mischiati il realismo nella descrizione dell’Iran moderno e toni maggiormente favolistici e “magici” (la vicenda viene peraltro raccontata da un fantasma).

In lista? Non credo, ma “sono io” che spesso rifuggo dal favolistico e magico che citavo sopra.

 

George Bernanos – Monsieour Ouine (Bordo Libero, 10 marzo)

Anche qui un nuovo editore, Bordo Libero da Messina, specializzazione mi pare la Francia, e indubitabilmente uno scrittore “classico”, Bernanos, con un romanzo che affronta direttamente il tema della presenza del maligno (sia come “Modo” che come “evocazione” di una sua impersonificazione) nella vita dell’uomo.

La traduzione è quella di Carlo Bo dell’edizione Mondadori pubblicata in Italia nel 1949.

In lista? Mi interessa molto, vorrei verificare la traduzione (non la qualità, ma diciamo il grado di possibile invecchiamento).

 

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