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LIBRI IN USCITA TRA GENNAIO E FEBBRAIO

LIBRI IN USCITA


LIBRO IN PRIMO PIANO
Tadeusz Borowski - Da noi, ad Auschwitz (Mondadori, 31 gennaio)

Tadeusz Borowski


Borowski è considerato uno dei grandi e forse il più terribile tra i "cantori/testimoni dei lager", pur essendo relativamente poco conosciuto, un po' per una produzione molto frammentaria e pubblicata disordinatamente, un po' perché morto giovane, e credo anche per la spietatezza, da alcuni considerata cinica, con cui descrive la vita nei campi. Mondadori fa ora una grande operazione di raccolta e sistemazione, mettendo insieme racconti già editi dello scrittore, tra cui il celeberrimo Signori, da questa parte per il gas e unendovi alcuni (non pochi) inediti, e altri materiali come poesie e scritti di natura giornalistica. Il tutto con quella che mi pare un'ottima cura editoriale e filologica (gli appassionati di queste cose troveranno anche una introduzione con le "fonti" di ogni racconto).
In lista? Assolutamente.

Maurice Blanchot – Thomas l’Oscuro (Il Saggiatore, 31 gennaio)
Riedizione per Il Saggiatore del primo romanzo di Blanchot, considerato un capostipite di certa narrativa sperimentale, visionaria ed ermetica (vengono fatti i nomi di Beckett e di Robbe-Grillet).
Nuova traduzione di Francesco Fogliotti.
In lista? Forse, se decido di leggerlo in combinazione con altri romanzi dello stesso “filone” sperimentale.

 

Ashleigh Bryant Philips – Pigiama Party (Bompiani, 1 febbraio)

Una raccolta di racconti di una piuttosto giovane scrittrice del sud degli Stati Uniti, e non a caso nel lancio vengono fatti nomi come quelli della McCullers e della O’Connor, storie di America terragna e rurale.

Il titolo originale è Sleepovers, che pur reso fedelmente da quello italiano, trovo personalmente più evocativo.

In lista? Forse, ma dopo che avrò dato un’occhiata.

 

Zharko Kujundjiski – America (Besa Muci, 3 febbraio)

Uno scrittore macedone, ma una storia ambientata in Italia (in Puglia, in una cittadina costiera immaginaria) e il titolo non si riferisce al continente ma AL protagonista, che a un certo punto decide di scomparire, andarsene, lasciando indietro moglie e figlia. Lo scrittore è molto considerato in patria, del libro non so ancora abbastanza ma mi interessano in generale le letterature balcaniche.

In lista? Prima devo capire con maggiore precisione di cosa si tratta.

 

Kirstin Chen – Superfake (Neri Pozza Beat, 3 febbraio)

Scrittrice di Singapore naturalizzata americana, il libro nonostante il titolo italiano richiamante un po’ il mondo social ha più a che fare con temi come la situazione e l’integrazione dei cinesi negli Stati Uniti e sembra un po’ una versione femminile di Chinatown interiore di Charles Yu, con uno stile più tradizionale, ma un gusto simile per la satira (sociale, appunto).

In lista? No.

 

Anuk Arudpragasam – Passaggio a Nord (La Nave di Teseo, 31 gennaio)

Da uno scrittore srilankese di lingua inglese, un libro finalista del Booker Prize 2021, un romanzo su lutto, provenienza, memoria e origini (ambientato nello Sri Lanka e con forti riferimenti alle sue vicende politiche attuali) che stranamente viene presentato da La Nave come un memoir (è possibile vi siano aspetti autobiografici, ma di fatto e intenzioni si tratta di fiction).

In lista? Sì, specie per l'andamento "riflessivo" della prosa.

 

Tim Gautreaux – Gli scomparsi (Minimum Fax, febbraio, data non ancora specificata)

Altra narrativa del “Profondo sud” per uno scrittore proveniente dalla Louisiana, ambientato a New Orleans e con quel forte gusto di southern gothic (anche se Gautreaux rifiuta le etichette) con i temi delle origini e dell'infanzia difficili (la tara della provenienza, direi), della violenza, della vendetta, del dolore, del riscatto.

In lista? Sì, visti temi e reputazione dello scrittore.

 

David Joy – Dove tende la luce (Jimenez, 3 febbraio)

Ancora una storia e uno scrittore dal sud degli Stati Uniti, di Joy ha avuto un certo e positivo responso Queste montagne bruciano, per Jimenez nel 2022, questo libro è in realtà il suo esordio, ambientato nelle montagne della Carolina del Nord e pure pervaso di violenza, peso delle origini (nuovamente), voglia di riscatto e di altre atmosfere tipiche del romanzo americano “southern”.

In lista? No, ma solo perché nel caso leggerei prima Queste montagne bruciano.

 

Sandrone Dazieri – Trilogia del padre (Mondadori, 31 gennaio)

Un breve cenno per questo Oscar Mondadori che a prezzo relativamente modico raccoglie i tre romanzi gialli/noir di Dazieri (uno specialista del genere) con Colomba Caselli e Dante Torre come protagonisti: Uccidi il padre, L’angelo, Re di denari.

In lista? Forse. Avevo letto il primo, buono, poi non avevo continuato, potrei cogliere l'occasione.


Paolo Milone - Astenersi principianti (Einaudi, 31 gennaio)

Milone si era "distinto" con l'esordio. L'arte di legare le persone, che trattava di psichiatria (anzi di psichiatrie) facendo leva sulla professione dell'autore. Il libro era lieve, abbastanza veritiero, poetico, un po' ripetitivo. Questo nuovo sembra essere una raccolta di racconti (tra riflessione e "squarcio" di verità poetica) sul tema della morte, sempre - immagino - partendo da una sua esperienza di medico.
In lista? No. Avrà certamente dei valori (quelli che emergevano dal precedente), ma non credo faccia per me.

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