UOMO QUALUNQUE CERCA TRIBUNA
Mattioli 1885 propone il racconto per la prima volta in Italia, insieme ad altri due "brevi" inseriti in questo elegante libretto per la collana Light.
Schulberg è più scrittore di "tell" che di "show", non si distingue insomma per descrizioni o particolare invadenza della sua voce autoriale. Quello che c'è nei suoi libri - ed è tanto - nasce dal disegno preciso e abilissimo dei suoi personaggi/tipi e dal dialogato, realmente magistrale (si fa valere, insomma, la capacità da sceneggiatore e riflettendo sui differenti approcci si può comprendere perché invece Fitzgerald fosse tanto in difficoltà con le sceneggiature, e tanto celestiale/supremo come scrittore).
Nel racconto principale di questa mini-raccolta viene ritratta in modo emblematico l'ascesa, attraverso la forza dei media (partendo dalla radio), di un (presunto) uomo-qualunque, uno che, per dirla in termini odierni, "parla alla pancia del paese" e si pasce di buon senso comune e compiaciuta ignoranza. Il pensiero va ai Trump, ai Salvini, ai populismi vari, a un film (di buon livello) come Bob Roberts, in questo senso Schulberg è stato in parte profetico (dico in parte perché già ai suoi tempi erano disponibili alcuni esempi indicativi di come la cura dell'immagine e un uso avveduto dei media a disposizione e di argomenti a rapida presa potessero costruire successi politici) ma soprattutto chirurgico nel rappresentare alla perfezione e senza didascalismi la parabola americana di un uomo delle strada che sembra poter abbattere a colpi di ingenuità pubblica e privato cinismo tutti gli ostacoli che gli si presentano davanti. Nel racconto nessun personaggio è superfluo, nessuno (neppure il protagonista) è rappresentato in modo manicheo e unilaterale, il dialogo è praticamente perfetto con una presa straordinaria sulla realtà (ovviamente quella dei tempi) in termini di riferimenti pop, e con passaggi comici da urlo.
Gli altri due racconti sono altrettanto riusciti ma più brevi, schegge ficcanti e ben rappresentative dell'arte del "ritrattista" Schulberg. Per gli appassionati dei racconti, di Hollywood (quella vera) e dell'americana un piccolo libro imperdibile, probabilmente ottimo anche come piccolo vademecum di scrittura creativa (specialità: dialogo/ show, don't tell).
Voto: ****1/2 / 7.5
(Il voto si riferisce al libro nel suo complesso, un piacere intenso ma breve, per cui quasi come scelta "di principio" mi viene complicato assegnare quello che potrei dare, per dirne una, a un capolavoro romanzesco di Roth. Va da sé che il racconto principale è per me da 8.5, almeno).
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