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EDITORIA. PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI E LA LISTA DELLA FIERA

LIBERI LIBRI IN LIBERA ROMA


In questo dicembre 2022  per la prima volta in assoluto sono stato a Più libri più liberi, ma direi anche e soprattutto dopo tre anni sono tornato a un festival letterario (l'ultimo era stato il Salone 2019). Forse per questo, per dirla in termini semplici, me la sono goduta particolarmente. La fiera, come sapete, si svolge all'Eur di Roma, alla cosiddetta "nuvola" di Fuksas, un ambiente molto interessante anche architettonicamente. Ci sono state polemiche legate sia al timing (dicembre, in concomitanza con la stagione delle vendite natalizie per i librai) sia ai costi e alla collocazione degli editori, con alcuni di essi che hanno disertato, sinceramente per quel che riguarda la logistica non ho notato nulla di strano, mi sono sembrati spazi adeguati e sfruttati bene, e una certa "ariosità" nonostante la folla (insomma, si riusciva a camminare) ma non entro nel merito. Gli editori con cui ho parlato erano contenti (alcuni molto) delle vendite, poi arriveranno le cifre ufficiali.

Ho comprato o ricevuto sei libri.

Dal mio editore Arkadia ho preso Vicolo chiuso un thriller internazionale di Doriana Perraca, autrice italiana residente in Olanda, e il rockeggiante (quindi fa per me, immagino) I tre anelli del diavolo di Fabio Casano.
Erano già programmati gli acquisti di Un volto nella folla di Budd Schuldberg (Mattioli 1885) e Fisica delle separazioni in otto movimenti di Giacomo Sartori (Exòrma), mentre è arrivato in diretta, suggerito da una recensione letta domenica, quello di Senza respiro, esordio di Raffaella Mottana per Accento edizioni, dalla trama inusuale e conturbante (si parte dalla malattia per arrivare al BDSM).
Ho poi ricevuto in regalo un agile atlante calcistico-narrativo, Atlante sentimentale del Goal di Luca Todarello (Bordeaux), peraltro illustrato in maniera egregia.

Ho fatto acquistare anche diversi libri, ma poco conta vantarsi, eccone allora qualcuno che le persone con cui ero hanno comprato spontaneamente: il lussureggiante Buffe chimere. Il libro dei sogni di Pantagruel, in bellissima edizione WOM, 120 "personaggi" (bizzarri, mostruosi) attribuiti a Rabelais, anche se in realtà potrebbero essere un'"invenzione" di Richard Breton, l'editore che pubblicò il libro una dozzina d'anni dopo la morte dello scrittore. Ma non importa, il libro è bello (in senso estensivo) e fascinoso.
Poi un altro atlante, Atlante astronomico della Divina Commedia di Gian Nicola Cabizza (Mediando), una ricognizione attenta e scientificamente precisa delle evenienze astronomiche nel capolavoro dantesco. 
Infine le riflessioni di Mallarmé, la tipografia e l'estetica del libro, per Ronzani, una raccolta di saggi e scritti del grande poeta sul tema del titolo.

Dalle due presentazioni viste derivano altri spunti: davvero emozionante quella con Ilaria Gaspari, Stefano Brugnolo e Giuseppe Girimonti Greco su Proust, il tema nativo era il podcast della prima, Chez Proust, che funge poi da "introduzione" per il grande lavoro di Emons edizioni che sta producendo in audiobook la Recherche, ma al di là di quello è uscita una discussione proustiana viva, affascinante, un vero e proprio invito alla lettura e rilettura. Per Emons si trova anche il podcast stesso, che potrebbe fungere da perfetta introduzione "light" allo scrittore francese.
Poi Adrian Bravi con Verde Eldorado (Nutrimenti), presentato da Filippo La Porta, siamo dalle parti di un realismo magico sudamericano trattato con precisione storico-filologica e scrittura sobria. Segnalo per analogia anche Nessun nome per Emilio di Fabio Morábito (Exòrma), tradotto proprio da Bravi con Marino Magliani.
Durante la presentazione il primo ha anche fatto una sua molto ragionevole "lista" di scrittori sudamericani poco frequentati e poco Marquez-iani, forse ne parlerò separatamente.

È stata quindi una visita piena e gioiosa, e tralascio la serie di amici re-incontrati, persone conosciute, eccetera. Come direbbe Venditti: grazie Roma.



Commenti

  1. Ci siamo incontrati proprio all'uscita della presentazione di Verde Eldorado. Che bel momento! io però mi sono persa buona parte della presentazione (tanti appuntamenti in contemporanea!!) e ora sono qui a cercare il video. Spero di trovarlo. Comunque, l'appuntamento romano dei piccoli e medi editori è affascinante, lo frequento dal 2017, da quando sono rientrata in Italia. Ci trovo amici, amici scrittori, amici lettori, amici giornalisti ... e ne incontro di nuovi. Il bello per me è proprio questo: per alcuni giorni vivere immersi in un ambiente di ....sognatori? Forse, ma quanto belli sono i nostri sogni quando pensiamo di tradurre in letteratura anche gli incubi che incombono, belli perché speranzosi. Renata

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