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RECENSIREPOESIA. MARILINA CIACO - GHOST TRACK

STRAPPA E RICUCI

Recensione e rubrica a cura di Valentina Murrocu

"Ghost track" costituisce la seconda prova in poesia di Marilina Ciaco: si tratta di una plaquette uscita nel 2021 per Zacinto Edizioni, all'interno della collana Manufatti poetici, diretta da Paolo Giovannetti, Antonio Syxty e Michele Zaffarano. Come avverte l'autrice nella nota (p.39) ai testi, il libro «parla di oggetti reali oppure immaginari, delle vite delle persone e delle tracce [...] impresse sul nastro e che prima o poi [...] accade di ascoltare». La traccia fantasma o nascosta, come da titolo, è incisa appunto su un nastro, reale o immaginario, poco importa ai fini della comprensione e dell'avvicinamento al libro, il nastro alla fine del quale «c'è sempre un altro nastro" (p.9), in base alla chiave di lettura o alle chiavi di lettura che ci si danno per leggere, sprofondare nel libro e (non) restare bloccati e intrappolati come «Alice [...] sospesa in piedi tra lastre colorate, senza poter nè entrare nè uscire dalla stanza» (p.36); la stanza, scrive l'autrice è «scrontornata, ma compatta, i pezzi di intonaco a vista, una stanza scrostata che nessuno abita» (p.9), la stessa stanza nella quale svolgere un test psicologico (pp. 23-29) fittizio e per il quale è richiesta l'attivazione di un timer.


La prima sensazione che il lettore avverte avvicinandosi al libro è una forma di spaesamento quando non di vero e proprio cortocircuito, dovuto alla molteplicità dei piani di realtà entro cui deve muoversi per comprendere struttura o strutture del libro, al plurale: una possibile via di uscita dalla stanza e una guida alla lettura può essere offerta dalla sezione "Vite a lunga esposizione", in cui l'autrice fornisce uno spaccato del reale o di quanto può essere immaginato e quindi vissuto a partire dai dati di realtà, assemblati, strappati e ricuciti; è da questa sezione che si può a mio avviso partire per dipanare il nastro, in un continuo avvolgere e riavvolgere, per non perdere il senso dell'intero nè i dettagli che stanno per l'intero e che confliggono con esso:

«camminano in un momento della giornata che è sempre/ le sei del pomeriggio, oppure al mattino presto/quando parcheggiare la bicicletta fuori dall'ufficio/o dentro al cortile della casa/è demarcare il territorio, darsi un posto» (p.15); «una ragazza prenderà la linea rossa della metro/direzione sesto primo maggio/il corso sarà pieno di conversazioni e mosche/un'altra ragazza acquisterà un profumo/prima che le sia stato accreditato lo stipendio» (p.16); «si mangia le labbra/muove le pupille/compie degli atti invisibili/ci sono alcune prestazioni che viaggiano con la residenza/lo paghiamo noi qua vive meglio là/non vuole essere una battuta/non sia sfacciato/nelle sue dichiarazioni» (p.19); «vive in centro, colpita in centro, è andata al centro/non so se voglio saperlo forse no/noi abbiamo sprecato molte vite/le vite giuste per disinnescarmi» (p.22).

L'autrice alterna brevi prose, poesie, prose più lunghe e questa distinzione cade in virtù della più ampia definizione di scrittura di ricerca all'interno della quale la plaquette si inserisce: dal punto di vista stilistico colpiscono l'uso dell'elenco, il principio del montaggio o cut-up e la reiterazione, così come la postura quasi sempre alto tragica dell'io o pluralità di io e l'utilizzo di un lessico che accoglie espressioni del parlato, termini scientifici, «la pelle, la bocca, il film di mylar, altri strati di polietilene, la semiosfera» (p.36). Il risultato non è solo o non principalmente uno spaccato della realtà, ma una moltiplicazione delle realtà, un ingresso «in certe zone temporanee di non belligeranza, regioni dalle case tutte uguali» (p.36) e sono tutti questi elementi insieme a rendere "Ghost Track" un ottimo libro:

«A. pensa alle automobili con il pilota automatico che per essere brevettate vengono messe alla prova all'interno di spazi di simulazione che vengono chiamati con nomi americani: Ted scenario, Beth scenario, Melania scenario, John scenario. A. non ha paura delle prove, è certa che tutto tornerà come prima. A. è un'attrice bravissima.» (p.32); «Si parla con gli occhi, è indispensabile adesso, e lancia impercettibili segnali di fumo dalle pupille che si confondono con quello della sigaretta lasciata da qualcuno a consumarsi. Adesso sarà tutto più luminoso, pensa A., è nata una nuova specie.» (p.33).

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Informazioni sul libro
Marilina Ciaco - Ghost Track
Ed. Zacinto
40 pag.
Attualmente in commercio

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Già autrice di “Intermezzo e altre sinapsi” (Edizioni volatili, 2020), Marilina Ciaco è dottoressa di ricerca in letteratura italiana contemporanea presso l'Università IULM di Milano. Suoi testi e articoli di critica sono apparsi su riviste e lit-blog quali Nazione Indiana, Nuovi argomenti, La Balena Bianca, Medium Poesia, Formavera, Poesia del Nostro Tempo, Anterem.

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