IN USCITA QUESTA SETTIMANA
Alcune delle uscite interessanti di questa settimana.
James Salter – Crepuscolo e altre storie (Guanda, 10 giugno)
Ci ricordiamo di James Salter – almeno io – perché con lui Guanda ha un po’ provato un’operazione “Stoner” ovvero di lanciarlo come grande classico nascosto. Salter è effettivamente uno scrittore di grande livello (e qui trovate alcune Recensioni) ma l’operazione non è del tutto riuscita, da un punto di vista commerciale. L’ editore però – ed è un merito – continua a proporlo, in questo caso con dei racconti del 1988 che gli erano valsi il PEN/Faulkner Award. La scrittura di Salter è molto classica e spesso incantevole, e certamente darò un’occhiata.
Paul Smail – Vivere mi uccide (Minimum Fax, 10 giugno)
“Paul Smail” è in realtà lo pseudonimo sotto il quale si nasconde(va) lo scrittore francese Jack-Alain Léger, in un’operazione che oggi forse verrebbe bollata come “appropriazione culturale”, visto che l’autore, bianco, utilizzava tale nome per scrivere storie di francesi di origine africana, in questo caso due fratelli marocchini. Quindi una riflessione sul razzismo e le discriminazioni (implicite, esplicite) della società francese, ma anche – a quanto mi pare- una storia forte di identità, famiglia, violenza, affermazione di se stessi.
A.Michail Kuzmin – Viaggi immaginari (Voland, 10 giugno)
Una riproposta di due romanzi brevi di uno scrittore considerato – cito dal lancio/fascetta – “il più dandy e scandaloso tra gli scrittori russi”, in particolare le Avventure di Aimé Lebouf e Il viaggio di Sir John Fairfax, tra avventure picaresche e amorose e il “basso continuo” del tema dell’omosessualità, certamente ai tempi considerabile non solo inconsueto, ma, in effetti, scandaloso (parliamo del primo novecento in Russia).
Moicher Sfurim Mendele – I viaggi di Beniamino Terzo (Marietti, 10 giugno)
Anche qui una riproposta, uno scrittore yiddish (vissuto prevalentemente in Ucraina tra diciannovesimo e ventesimo secolo) considerato tra i padri della “nuova letteratura ebrea”; questo libro è una vera e propria, così voluta dall’autore, versione ebraica del Don Chisciotte, dove i temi del capolavoro di Cervantes vengono appunto declinati in quella chiave. Introduzione al libro – già edito e come dicevo ora riproposto – di Claudio Magris.
Giulia Serughetti – Amore assoluto e altri futili esercizi (Marcos y Marcos, 9 giugno)
Un esordio che mi ha colpito intanto per il titolo, un libro che sembra unire “momenti” surreali e romanzo di formazione, soprattutto amorosa (qui intesa nel senso dell’attrazione per lo stesso sesso), con un background che sembrerebbe autobiografico (la protagonista si chiama Giulia) ma non “memoir”.
Giulia Villoresi – Benedetto il frutto (Marsilio, 7 giugno)
Una scrittrice ancora relativamente giovane ma “esperta” e una storia che sembra quasi rifare o ispirarsi a quella della Monaca di Monza, con una protagonista giovane suora che a un certo punto scopre l’amore ma soprattutto il sesso (e la propria corporalità). Credo che il romanzo abbia anche un buon potenziale erotico.
Paul Smail – Vivere mi uccide (Minimum Fax, 10 giugno)
“Paul Smail” è in realtà lo pseudonimo sotto il quale si nasconde(va) lo scrittore francese Jack-Alain Léger, in un’operazione che oggi forse verrebbe bollata come “appropriazione culturale”, visto che l’autore, bianco, utilizzava tale nome per scrivere storie di francesi di origine africana, in questo caso due fratelli marocchini. Quindi una riflessione sul razzismo e le discriminazioni (implicite, esplicite) della società francese, ma anche – a quanto mi pare- una storia forte di identità, famiglia, violenza, affermazione di se stessi.
A.Michail Kuzmin – Viaggi immaginari (Voland, 10 giugno)
Una riproposta di due romanzi brevi di uno scrittore considerato – cito dal lancio/fascetta – “il più dandy e scandaloso tra gli scrittori russi”, in particolare le Avventure di Aimé Lebouf e Il viaggio di Sir John Fairfax, tra avventure picaresche e amorose e il “basso continuo” del tema dell’omosessualità, certamente ai tempi considerabile non solo inconsueto, ma, in effetti, scandaloso (parliamo del primo novecento in Russia).
Moicher Sfurim Mendele – I viaggi di Beniamino Terzo (Marietti, 10 giugno)
Anche qui una riproposta, uno scrittore yiddish (vissuto prevalentemente in Ucraina tra diciannovesimo e ventesimo secolo) considerato tra i padri della “nuova letteratura ebrea”; questo libro è una vera e propria, così voluta dall’autore, versione ebraica del Don Chisciotte, dove i temi del capolavoro di Cervantes vengono appunto declinati in quella chiave. Introduzione al libro – già edito e come dicevo ora riproposto – di Claudio Magris.
Giulia Serughetti – Amore assoluto e altri futili esercizi (Marcos y Marcos, 9 giugno)
Un esordio che mi ha colpito intanto per il titolo, un libro che sembra unire “momenti” surreali e romanzo di formazione, soprattutto amorosa (qui intesa nel senso dell’attrazione per lo stesso sesso), con un background che sembrerebbe autobiografico (la protagonista si chiama Giulia) ma non “memoir”.
Giulia Villoresi – Benedetto il frutto (Marsilio, 7 giugno)
Una scrittrice ancora relativamente giovane ma “esperta” e una storia che sembra quasi rifare o ispirarsi a quella della Monaca di Monza, con una protagonista giovane suora che a un certo punto scopre l’amore ma soprattutto il sesso (e la propria corporalità). Credo che il romanzo abbia anche un buon potenziale erotico.
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