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LIBRI E RECENSIONI. ANDREW O'HAGAN - EFFIMERI

FILI DI UN'AMICIZIA


Effimeri di Andrew O'Hagan è un libro molto English (anzi: Scottish) e verace - ma non nel senso di spontaneista - e diviso piuttosto nettamente in due parti. Cominciamo a dire che i protagonisti sono "Noodles" e "Tully", due amici, uniti da musica, calcio, film e contesto di partenza (i quartieri proletari di Irvine, cittadina costiera della Scozia); nella prima parte, un po' nei toni Hornby (ma più carico e problematico) e Welsh (ma meno stonato e "maledettista"), vengono fissate le regole del gioco, presentati i due personaggi e riportato un loro viaggio a Manchester per un concerto (non solo "un" concerto, ma un festival alt/indie/rock pieno di idoli del tempo, di suggestione, di ragionevoli sbronze - insomma il concerto di una vita), assieme ad altri amici (attori non protagonisti ma "sbozzati" in maniera molto efficace). Nella seconda parte ritroviamo Noodles e Tully adulti, il secondo, malato terminale, si rivolgerà all'amico di sempre per un'uscita di scena dignitosa.

Questo è un romanzo pieno di musica e adolescenza senza essere (solo) un romanzo sulla musica e sull'adolescenza, ed è un romanzo che poi diventa una storia di eutanasia (anzi, di suicidio assistito) senza essere giocato "a chiave" solo su quel tema (senza che insomma vi sia una teoria da propagare o far passare), direi quindi che è soprattutto un libro sull'amicizia e su tutto quello che essa comporta, e per dare altri riferimenti tematici mi permetto di affidarmi ad alcune strofe di un gruppo scozzese (non presente nella miriade di band e artisti citati), i Deacon Blue con Dignity

Yeah, stand it up again, stand it up again, stand it up again, stand it up again

And I'm thinking about home
And I'm thinking about faith
And I'm thinking about work
And I'm thinking how good it would be
To be here some day
On a ship called Dignity

Rialzarsi nuovamente, casa (quindi famiglia), fiducia (o fede), lavoro (con numerosi riferimenti a un libro che deve essere un vero feticcio per l'autore, il bellissimo Sabato sera, domenica mattina di Sillitoe), e la dignità, anche e soprattutto quella di chi muore.

Ho usato sopra l'aggettivo "carico": lo ripeto perché questo è davvero un bel libro (se poi si amano calcio e musica, specie quella UK, addirittura entusiasmante) ma la maniera in cui l'autore fa parlare i suoi personaggi, con continue citazioni criptate o esplicite a canzoni, cinema, politica inglese, prende pieghe vertiginose e potrebbe un po' scombussolare il lettore. Ma credo che per O'Hagan fosse importante sia celebrare un mondo (perduto?) che tessere con le note (suonate), le pagine (lette) e i fotogrammi (memorizzati) le fila di un'amicizia, fili tanto indistricabili da rendere assolutamente credibile e coinvolgente la seconda sezione del libro. In termini (diciamo) tecnici: nella prima parte, per quanto essa appaia ritmata e chiassosa, vengono poste le basi per la seconda, più composta e meditata. Che non potrebbe esistere o funzionare allo stesso modo senza la necessaria (lunga) "premessa narrativa".

Per me un bel libro e una bella scoperta (non conoscevo O'Hagan), e nota di merito alla (credo non facile) traduzione di Marco Drago.

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Informazioni sul libro
Andrew O'Hagan - Effimeri
Traduzione di Marco Drago
Ed. Bompiani 2022
288 pag.
Attualmente in commercio 

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Commenti

  1. Ho preso il romanzo di O'Hagan. Tu, suppongo, non abbia letto The Young Team (La Gang- Neri Pozza) di Graeme Armstrong - altro scozzese, molto influenzato da Welsh, ma che riesce ascrivere un romanzo, molto acclamato in patria e precedente a "Effimeri", con quella vena di malinconia davvero coinvolgente: inoltre il romanzo cambia registro stilistico con il cambiare dell'età dell'io narrante e protagonista. YT forever!!! Per me una delle scoperte del 2021...

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