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LIBRI E RECENSIONI. GRAHAM SWIFT - GRANDI ILLUSIONI

GRANDI ILLUSIONI, POCHE EMOZIONI


È probabile che in un'ideale gerarchia degli scrittori inglesi tradotti in Italia Graham Swift non starebbe tra le prime linee, ma forse neanche nelle seconde o terze (sarebbe inglorioso, per uno scrittore da Booker Prize), più probabilmente, quindi, lo potremmo enumerare tra i segreti ben custoditi, quegli autori che pur tradotti con una certa regolarità mai hanno attinto allo status dei vari Ishiguro, Coe, McEwan. 

In effetti, leggendo questo Grandi illusioni (il titolo vagamente dickensiano è un ragionevole arbitrio dell'editore italiano, in originale è un più laconico Here we are) la posizione di non primissimo piano dello scrittore sembrerebbe giustificata da un romanzo breve certamente scritto con attenzione e qualità, ma - pur nelle dimensioni limitate - piuttosto privo di ritmo e che mi sembra non si elevi mai da una sostanziale natura di gradevole bozzetto.

Immersi in un'atmosfera spiccatamente british e nostalgica, veniamo portati nell'Inghilterra dell'immediato dopoguerra, a Brighton, dove i tre personaggi principali portano in scena il loro spettacolo estivo di varietà e magia; quest'ultimo tema (e torniamo alle "illusioni" del titolo italiano) potrebbe essere uno di quelli portanti del romanzo, ma assieme a quello della memoria, del tradimento, del destino e altri secondari viene appena accennato o comunque non sviluppato in una dimensione più ariosa o - se vogliamo - universale, rispetto al ritratto di ambiente "carino", calligrafico e talvolta un po' kitsch.

Il romanzo, intendiamoci, non è brutto, ma direi che si situa nel territorio non troppo lusinghiero di quelli destinati a essere dimenticati quasi subito dopo la lettura. Probabilmente, come qualche volta succede, ho preso in mano l'autore giusto ma con il libro sbagliato. Quasi sicuramente riparerò. 

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Informazioni sul libro
Graham Swift - Grandi illusioni
Ed. Neri Pozza 2020
Traduzione di Serena Prina
160 pag.
Attualmente in commercio

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