L'ARTE DI LEGARE IL LETTORE
L'arte di legare le persone dello psichiatra genovese Paolo Milone è stato salutato all'uscita da un'accoglienza molto affettuosa del pubblico e anche da un discreto responso critico. Per il tipo di libro che mi immaginavo (e che tutto sommato è) ovvero breve (e a sua volta suddiviso in capitoli e bozzetti molto agili), poetico, dedicato a un tema "a forte presa", in effetti ero un po' diffidente, invece si tratta di un'opera lieve, sincera, gradevolmente movimentata, e nobilitata ovviamente dalla competenza in materia di Milone, che gli fa evitare (quasi del tutto) i potenziali pericoli dei libri sui reparti psichiatrici, uno su tutti l'idealizzare la figura del paziente in termini ad esempio di "sapiente idiota".
Nel libro le esperienze di Milone vengono rappresentate attraverso brevi capitoli o paragrafi più spiccatamente narrativi e altri a tutti gli effetti poetici (poesia un po' elementare, naif, ma nel contesto non disturba); le cose migliori sono nella parte descrittivo-narrativa, le figure dei pazienti sbozzate bene e con affetto, la retorica della malattia mentale quasi sempre disinnescata sia dall'ironia che da una sostanziale concretezza di visione (che non diventa mai cinismo) dell'autore, e poi tanti interni ed esterni genovesi ritratti con tocco felice e impressionista.
In qualche anfratto del web il libro è stato trattato da capolavoro, io come dicevo sopra mi aspettavo una potenziale delusione (fregatura?) invece né una né l'altra cosa: un piccolo libro evidentemente destinato a un pubblico sperabilmente ampio ma non per questo banale e mal riuscito.
-----------------------------------------------------
Informazioni sul libro
-----------------------------------------------------
Commenti
Posta un commento