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LIBRI E RECENSIONI. EMANUEL CARRÈRE - YOGA

LA VITA COME (NON) È

Emanuel Carrère

Come qualche volta succede con scrittori di grande personalità e presenza, si è parlato di Yoga, ultimo libro di Emanuel Carrère, anche per motivi extra-letterari (ad esempio o soprattutto le dichiarazioni della ex-moglie, che lo ha accusato senza mezzi termini di aver falsato e inventato). Per chi dichiara di voler raccontare tutta la verità (come era accaduto anche a Karl-Ove Knausgard) potrebbero essere motivi difficili da ignorare: se lo scrittore ancora più che in altri suoi libri mette al centro se stesso, e in particolare il suo disagio psicologico e ci assicura che quello che leggeremo è vero e la moglie lo smentisce proprio in questo patto col lettore, allora quest'ultimo dovrà o potrà farsi influenzare nel proprio giudizio dal buzz extra-letterario sopra citato?

Secondo me no, o meglio il lettore farebbe a se stesso un piacere se giudicasse il libro secondo criteri estetici, per la forza della prosa, per esempio, per il modo in cui lo scrittore lo conduce in modo soffice ma inesorabile in una vicenda di sofferenza mentale/recupero raccontata con grande potenza e - apparentemente - conoscenza del contesto. In altre parole, il libro è molto riuscito, forse dal punto di vista strutturale un po' più ruspante e semplice di altri di Carrère ma sempre molto catchy - coinvolgente - nel tono, nella costruzione delle scene, nelle notazioni sull'attualità e nel perdurante atteggiamento auto-ironico (ma non completamente auto-indulgente). Sarebbe insomma un vero peccato perdersi tutto questo, le scene divertenti o struggenti, l'acutezza della penna, il ritmo, le note di costume (per esempio: il ritorno a Parigi dopo l'attacco a Charlie Hebdo, il rapporto con l'editore storico), insomma, il risultato notevole delle capacità di uno scrittore in stato di grazia - o molto vicino a esso - ed evidentemente sicuro di sé e dei propri mezzi, cosa che in effetti è uno degli enunciati del libro. D'altra parte - anche dal punto di vista morale - i patti con il lettore sono fatti per essere disattesi o, in altri termini, anche una dichiarazione di verità rilasciata dall'autore potrebbe rientrare a tutti gli effetti nel campo della fiction o più probabilmente in un territorio indistinto dove molti scrittori di personalità e presenza (ad esempio quelli di cui si discute la vita oltre che l'opera) operano. Pensiamo a Philip Roth e alle sue molte biografie in forma di fiction e fiction in forma di biografia, e soprattutto alla perdurante incertezza tra i due piani.

Riassumendo, Yoga di Emanuel Carrère è un gran bel libro, come dicevo forse non il suo più ambizioso e rifinito nel "disegno" ma molto ispirato nella scrittura, nella conduzione, forse uno dei più meritevoli nel 2021 che sta per finire.

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Informazioni sul libro

Emanuel Carrère - Yoga
312 pagine
Traduzione di Lorenza di Lella e Francesca Scala
Ed. Astoria 2021
Attualmente in commercio

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