SPIRITO DEI TEMPI
Ci sono libri che rimangono a lungo dimenticati nei miei scaffali, e comunque preziosi, perché quando li riscopro devo o posso ricostruire i processi mentali che mi hanno portato all'acquisto e a volte mi capita di scoprire che nel frattempo sono andati fuori commercio, diventando anche "rari". Questo è stato il caso con Pensieri improvvisi (con Ultimi pensieri) del russo Andrej Sinjavskij (a volte anche conosciuto con lo pseudonimo di Abram Terz), scrittore inviso al regime russo, sottoposto a uno spettacolare processo e poi alla riabilitazione in un Gulag, e poi esule (o trasferito) a Parigi.
Si tratta di una raccolta di pensieri a volte di carattere spiccatamente aforistico, altre costruiti come riflessioni di più ampio respiro (ma mai si va oltre la pagina e mezzo di lunghezza). Risalgono per la maggior parte all'epoca febbrile o tormentata in cui Sinjavskij aspettava l'arresto e il processo, mentre quelli definiti come Ultimi pensieri (che occupano spazio decisamente minore) sono stati composti durante e dopo l'esperienza della prigionia e radunati postumi dalla moglie.
I temi prevalenti sono arte, morte, religione, sesso, in questo senso il libro - pur di carattere fondamentalmente "sparso" (come si legge nel titolo in altre edizioni) - ha un nucleo coerente e unitario, non parliamo insomma di frammenti.
Al di là del valore letterario, della prosa densa e creativa, dei rovesciamenti ironici o di prospettiva a volte provocatori di Sinjavskij e dell'evidente "temperie" emotiva derivante dai tempi e modi in cui è nata questa raccolta, immagino ci siano diversi modi di leggere questo libro: la postfazione di Sergio Rapetti è breve ma densa e contestualizza Sinjavskij in una linea di scrittori russi (considerati ai tempi) eretici, tra cui Olesa e Rozanov, e in riferimento a uno dei loro grandi maestri, Gogol'. Questa è una modalità di lettura che porterà probabilmente a prendere appunti sui titoli di questi scrittori e anche e soprattutto a provare a recuperare i romanzi di Sinjavskij (molto di quello di cui sto parlando è e resta fuori commercio). Naturalmente - come sempre - nulla osta a (semplicemente) leggere: le osservazioni acute e la prosa carica e ricca di Sinjavskij regge bene anche in quel caso, è comunque prevedibile che rimanga la tentazione di approfondire, saperne di più. E così, continuare a scoprire.
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Informazioni sul libro
Andrei Sinjavskij - Pensieri improvvisi con Ultimi pensieri
127 pagine
Traduzione di Alberto Pescetto. Postfazione di Sergio Rapetti.
Jaca Book 2014
Attualmente fuori commercio (disponibile usato)
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