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LIBRI E RECENSIONI. TOMASO MONTANARI - CHIESE CHIUSE

CHIAVI IRREPERIBILI


Nel decidere di leggere Chiese chiuse, saggio/pamphlet dello storico dell'arte Tomaso Montanari, certamente si è insinuata una mia istanza personale, un insieme di ricordi e suggestioni che derivano addirittura dall'infanzia. Affascinato dall'arte e dall'architettura, erano proprio le chiese a rappresentare per me il polo di attrazione maggiore: forse il fascino della scoperta, che si fosse in città o in campagna, e poi quella dimensione quieta, sacrale, in qualche modo severa, di quando se ne varca l'ingresso inoltrandosi all'interno. Capitava in effetti di trovarne di chiuse, a volte era la guida turistica stessa a indicare "le chiavi vanno chieste al parroco o al custode", ma Montanari si occupa diciamo di un downgrade, di un deterioramento della situazione che da congiunturale (appunto piccole parrocchie - pur di pregio - in campagna, alcune chiese cittadine in condizioni di degrado, ne ricordo una a Pistoia, peraltro adesso in controtendenza riaperta) pare essersi fatta strutturale.

Questo saggio (probabilmente complementare a Contro le mostre, sempre di Montanari) ha ovviamente forza, carattere e scienza di argomentazioni, ma anche inevitabile vigore di invettiva, tanto da suscitare in alcune parti un reale dolore e una certa - in questo caso giusta - indignazione. Nel tema del degrado, dell'abbandono, del cambio di destinazione, della spettacolarizzazione del patrimonio artistico-religioso italiano ci si può (anzi, ci si deve) attenere al tema proposto e trattato da Montanari, ma si può spaziare e considerarlo una delle tante derive del neo (o ultra)-liberismo, del post-capitalismo che pare essere diventato uno dei paradigmi (indisturbati) dei nostri tempi. In un passo l'autore cita alcuni termini ormai acquisiti dal "gergo burocratico/politico" dei beni culturali, uno di essi è "valorizzazione", parola innocua ma che allude in senso liberista alla propria stessa escalation, una foglia di fico che copre la volontà di monetizzare e dove questo non si può fare (alcuni esempi: mostre, concerti, addirittura banchetti esclusivi ospitati in cattedrali e conventi, alienazione del patrimonio immobiliare ecclesiastico per farne hotel o appartamenti di solito di pregio), pare quasi consequenziale - in questa logica perversa di affidamento al capitale privato, di taglio sistematico dell'intervento pubblico - che sopraggiunga la chiusura, il deperimento, la rovina.

Montanari lodevolmente propone delle soluzioni e coerentemente con il disegno esse appaiono non utopistiche, ma fortemente idealistiche (seppure - di fatto - possibili). Anche senza di esse lo sforzo ben documentato e appassionato di portare alla luce il problema sarebbe ampiamente apprezzabile, ideologicamente e (anche e soprattutto) dal punto di vista della riuscita di un libro/"report" di grande valore. 

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Informazioni sul libro

Tomaso Montanari - Chiese Chiuse
143 pagine
Einaudi 2021
Attualmente in commercio

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