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LIBRI E RECENSIONI. GIORGIO VASTA - TRE ORFANI

LO SGUARDO, ESAURENDOSI


L'attenzione che Tre orfani di Giorgio Vasta ha ricevuto è stata decisamente elevata (parlo di circuiti critici e di lettori appassionati) rispetto alla brevità di questo racconto, nato nell'ambito del Babel Festival di Bellinzona, ed è probabilmente funzione della considerazione di cui gode l'autore e della sua poca prolificità o frequenza di pubblicazione. In parole semplici: c'è voglia di Vasta, di suoi libri.

Tre orfani è un racconto molto riuscito, molto valido, che da una parte conferma la propensione dello scrittore all'analisi, allo sguardo analitico, portati quasi al loro naturale esaurimento appena prima che una descrizione diventi impossibile perché si è già descritto tutto e la prosa diventi puro equilibrio statico, dall'altra trova la sua ragione profonda in un'invenzione fiabesco/letteraria che, lungi dal risolversi in maniera, amplifica i riflessi emotivi (e narrativi) e la sensazione di diffuso straniamento in un testo che parla fondamentalmente di quello: di solitudine (pandemica) e straniamento.

La brevità di queste mie note di lettura corrisponde ovviamente a quella del racconto, che è di grande qualità, e proprio nell'esprimerla - nel ribadire la bravura di Vasta - allo stesso tempo aumenta la Sehnsucht per un suo nuovo romanzo ma probabilmente allo stesso tempo comunica perché sia tanto difficile per Vasta stesso scriverne uno. In effetti, se gli strumenti dello scrittore, di uno scrittore come lui, vengono utilizzati in maniera da giungere alla loro potenziale estenuazione, probabilmente là c'è solo silenzio, e non più scrittura. Ma credo che Vasta conosca bene questo rischio, e si stia prendendo il tempo necessario per evitarlo.

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Informazioni sul libro

Giorgio Vasta - Tre orfani
Ed. Casagrande 2021
40 pagine
Attualmente in commercio

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