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LIBRI E RECENSIONI. NOTED/UNNOTED NR. 4

NOTED/UNNOTED NR.4


Quarta puntata della rubrica, in versione un po' ridotta ed estiva, ma intanto c'è e spero faccia piacere.

Per le letture in corso due scrittori italiani, molto diversi: il raffinato ma movimentato romanzo storico di Marino Magliani, Il cannocchiale del tenente Dumont (L'Orma), davvero di grandissima qualità nel linguaggio e nella ricostruzione d'epoca, ma allo stesso tempo con un piglio vivace da narratore moderno, e l'ironia (forse) autobiografica di Padre occidentale (L'ineffabile origine dello Yoga) di Simone Lisi (effequ). Per tutti e due buone impressioni iniziali.

Arrivi e liste per una volta coincidono, non ho ordinato libri cartacei nell'ultimo periodo, l'atto di metterli in lista e acquistarli (in elettronico) è quindi contestuale. Voglio procurarmi (e lo farò) i due libri di Claudia Rankine usciti per 66th and 2nd, Citizen (del 2014, da noi tradotto nel 2017, ha vinto premi importanti negli Stati Uniti), e Non lasciarmi sola (del 2004, da noi tradotto nel 2021). Tutti e due portano il sottotitolo "Una lirica americana" e in effetti la Rankine é considerata una poetessa e (anche) in quanto tale ha ricevuto i premi e riconoscimenti che dicevo; eppure, sfogliando i libri, ci si troverà di fronte a una classica scrittura dell'impressione e del frammento in una prosa evocativa e neppure troppo poetica. A parte il fatto che mi pare decisamente interessante, vorrei togliermi il dubbio sul genere, su come considerarlo (le recensioni lette finora non mi hanno aiutato).
Ho poi messo su Kobo Holiday di Stanley Middleton, un libro del 1974, pubblicato ora in Italia da SEM, ai tempi premiato con il Booker Prize e di cui si è parlato come una sorta di Stoner (sempre Stoner), nel senso che non è certo un libro di trama, e in una recensione recente anche come un "romanzo di Agatha Christie senza il crimine", credo nel senso della dinamica di gruppo e svelamento dei personaggi.

Altre spigolature dalla lista desideri: un grande scrittore calabrese ora piuttosto dimenticato e in via di riedizione da Rubbettino, Saverio Strati, ad esempio con Il selvaggio di Santa Venere, ai tempi Premio Campiello, ci possiamo aspettare "poetica del sud" ma un autore dal carattere non solo locale (ovvero che non va letto solo per l'ambientazione diciamo "etnica").
Poi Gottland del polacco Mariusz Sczygiel, un libro del 2007, European Book Prize nel 2009, che sembra difficilmente definibile e per questo interessante (reportage storico? racconti con retroscena reale - e nuovamente storico? saggistica narrativa?) edito in Italia da Nottetempo come l'ultimo Quello che non c'è, che sembra muoversi nella stessa dimensione spuria.
Sempre dall'Est la scrittrice Sylvie Ritcherova, cecoslovacca e poi insediatasi in Italia dagli anni 70, critica del regime comunista. Anche lei sembra muoversi tra fiction e "memoriale storico".
La sua uscita più recente in Italia è Topografia (del 1981, in Cecoslovacchia per molto tempo bandito e clandestino in quanto ritenuto ostile dal regime) uscito per la piccola RINA edizioni (consiglio di cercarlo sul sito dell'editore stesso), la più nota è Che ogni cosa ritrovi il suo posto, del 2014 e da noi edito per Mimesis nel 2018, tutti e due sembrano muoversi appunto tra romanzo e reminiscenze (o riflessi) autobiografici legati alla vita dell'autrice e alla storia del "blocco orientale" in Europa.

Per quanto concerne la musica vi assicuro di non essere un boomer in quanto ad ascolti, ma mi viene da sottolineare due nuove uscite di gruppi storici dell'alt-rock. I Liars con The Apple Drop - credo ci si possa aspettare un nuovo disco dei Liars, buono, ma nulla di sconvolgente - e i Low con Hey What, in uscita a Settembre. Il singolo Days like this fa pensare a un proseguimento nel processo di ieratizzazione e gospel-izzazione della band, ovviamente quando esce un nuovo disco dei Low si pensa al capolavoro, ma bisognerà ascoltare.

Penso e spero di tornare a Settembre (con questa rubrica), finalmente con qualche novitá anche cartacea. Stay tuned, enjoy the rest of the summer.

Commenti

  1. Ciao Marco, io ho preso Non lasciarmi sola di Claudia Rankine, poi penso/spero di proseguire con Citizen. Per la musica ho optato per il decimo album dei Son Volt (vinile).

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