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RECENSIREPOESIA. MYRA JARA TOLEDO - LA DISTRUZIONE È BIANCA

TRASFORMARE LE SCENE IN BELLE UOVA



Recensione di Valentina Murrocu

Myra Jara ha studiato materie letterarie nelle università in Perù, Germania e Italia e ha praticato danza contemporanea a Lima e a New York. Il suo primo libro di poesie, “La destrucción es blanca” (Lustra, Lima, 2015) è stato tradotto dallo spagnolo da Carlo Bordini col titolo “La distruzione è bianca” (Ensemble, 2019).

La raccolta di poesie di questa giovane autrice si presenta fin dalle prime pagine come movimento violento e distruttivo: a caratterizzare il dettato è una certa disposizione, una inclinazione interna, la stessa che fa della pulsione di morte una volontà («in queste farfalle esistono menti identiche alla mia mente/la stessa sensualità con cui accarezzo la pelle dei pesci/la stessa inclinazione ad accarezzare piante, vecchi»; «Fu bella la maniera di svuotarsi/di distruggere i pesci sani e malati/di parlare e di muoversi»). Un tale riconoscimento dell’elemento distruttivo insito nel procedere del mondo («arriveranno le infermiere a lavarmi la bocca/è brutale condividere il mondo»; «Ho un tubo metallico che libera violenza. Ti sembro violenta? Perché lo sono, sono la padrona del tubo, le ripetizioni e i cicli mi succederanno. Dovrò sempre espellere cose semplici dal mio corpo. Espellere e ossessionarmi senza volontà, senza intelligenza») muove dalla certezza che non esiste salute né possibilità di redenzione. E, tuttavia, l’assenza di un telos, di una verità ultima cui tendere risulta affiancata da un forte senso di identificazione, di appartenenza alle stesse leggi del mondo che rifiutano l’io mutilandolo ripetutamente, fratturandolo.

Si tratta di un soggetto che di fronte al dolore si strugge, consapevole della propria insignificanza e allo stesso tempo del proprio portato tragico («sono languida/entro in una pianta morbida, sensibile/che mi porta volando al sesso/e si distorce senza di me»; «una morte così non l’avrò/di loro posso copiare solamente la masticazione/non ho nulla di esse, sono migliori di me»), un io condotto ad uscire dalle circostanze e da sé per esistere più in alto, in «un sogno di alberi azzurri». Eppure, questa morte interna del soggetto, delle relazioni che intrattiene con gli altri è capace di farsi «fiore bianco che cammina» nell’anima «dormendo/sognando», quasi che la luce, la percezione della stessa fosse portatrice di un destino di cui l’io si fa carico attraversando il dolore e giustificandolo dal punto di vista estetico: «mi interessano le immagini che mi arrivano e partono da me/e tutto quello che gira intorno a me/ha la luce dei miei occhi/tutto ciò che mi commuove/ ha impregnato la luce di me, /il movimento è bianco/la distruzione è bianca»; «Essere austera fuori/passare dalla sensualità al grano freddo/un modo femminile di crescere/di circondare un’enorme terra/di tornare indietro/trasformare le scene in belle uova».

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Informazioni sul libro

Myra Jara Toledo - La distruzione è bianca
72 pagine
Tradotto e a cura di Carlo Bordini
Edizioni Ensemble 2019
Attualmente in commercio

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Valentina Murrocu (1992) è laureata in Storia e Filosofia presso l’Università degli Studi di Siena. La sua raccolta poetica d’esordio, “La vita così com’è” (Marco Saya Edizioni, 2018) è stata segnalata al 33° “Premio di poesia e prosa Lorenzo Montano”, edizione 2019. Ha vinto la II edizione del “Premio Letterario Nazionale Gianmario Lucini” per l’inedito. Suoi testi inediti sono apparsi su Nuovi Argomenti, partage du sensible e Poesia del Nostro Tempo. Collabora con Poesia del Nostro Tempo e Recensireil mondo.

 


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