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RECENSIREPOESIA. MARCO VILLA - UN PAESE DI SOLI GUARDIANI

UN VUOTO GEOMETRICO




Recensione di Valentina Murrocu

Marco Villa è fondatore e redattore della rivista “Formavera” e ha pubblicato la monografia “La sintassi di Somiglianze. Sulla poesia di Milo De Angelis” (Pacini, 2019). “Un paese di soli guardiani” (Amos Edizioni, 2019) è il suo primo libro di poesie.

Il primo aspetto che colpisce il lettore è la priorità attribuita dal poeta al senso della vista, sul quale torna più volte, oserei con insistenza («guarda e nemmeno si illude di reggere guardando – /non è nessuno ma è qualcosa, un fantasma/che distribuisce spazio, una ripetizione/giornaliera»; «dietro i miei occhi c’è sempre un occhio/chiuso»; «Non è più tanto chiaro se chi ti ascolta lo faccia per specchiarsi, per specchiare oppure per consegnarti a un qualche dio»; «Ho cercato, piuttosto, /di dire qualcosa mentre nessuno guardasse»), quasi esso costituisse il primo e più immediato modo di conoscenza dell’esistente, incluso il proprio io, la sua funzione nel mondo, il suo dovere o volere essere «fedele a se stesso». Quello che emerge dai testi è un io chiaramente decostruito e fatto di frammenti, il quale lascia tuttavia uno spazio per le affezioni che patisce e gli ineriscono e nei confronti delle quali si pone alternando una pacata disillusione al disprezzo, l’innocenza al cinismo («Ho pensato di scrivere sul disprezzo del mondo»; «- e saremo qui, /ti giudicheremo come è giusto, /con amore, senza le vecchie pietà»; «la gioia è un vuoto geometrico»); come scrive l’autore, «ne deriva un soggetto particolarmente forte, che deve essere forte perché sa di non poter cedere un solo giorno al sonno, al suo sonno odiato come si odierebbe un destino».

È mediante i dati della percezione che il soggetto riesce a tenere insieme i pezzi di cui è costituito, collocandosi sempre al di qua dell’atto, osservando il mondo, gli altri, perfino se stesso con distacco: «eppure non è meno dura, così, è come se questo progressivo distacco mi permetterà alla fine di compiere l’azione più grave, quella contro il mio nemico» (probabilmente se stesso, il suo doppio). Allora, ciò che l’autore prova a fare (riuscendoci appieno) è mettere il lettore di fronte al peso di questo destino, ovvero, davanti alla propria insignificanza di esseri umani, collocati in un mondo che non comprendiamo davvero, costretti a inventarlo, a costruirlo di continuo («Un uomo che deve costruire un mondo solo per provare a se stesso di non essere un fantasma»), dettandone le leggi: «potremo essere giusti/ (come i bambini che imparano/a mettere il mondo al passato, a obbedire/a regole sapendo che le hanno create loro)»; «E tutto questo - per quanto ancora - tiene in ordine una montagna».

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Informazioni sul libro

Marco Villa - Un paese di soli guardiani
80 pagine
Amos Edizioni 2019
Attualmente in commercio

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Valentina Murrocu (1992) è laureata in Storia e Filosofia presso l’Università degli Studi di Siena. La sua raccolta poetica d’esordio, “La vita così com’è” (Marco Saya Edizioni, 2018) è stata segnalata al 33° “Premio di poesia e prosa Lorenzo Montano”, edizione 2019. Ha vinto la II edizione del “Premio Letterario Nazionale Gianmario Lucini” per l’inedito. Suoi testi inediti sono apparsi su Nuovi Argomenti, partage du sensible e Poesia del Nostro Tempo. Collabora con Poesia del Nostro Tempo e Recensireil mondo.

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