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RECENSIREPOESIA. GUIDO MAZZONI - LA PURA SUPERFICIE

L'OPACITÀ DEGLI ALTRI



Poeta, critico letterario e tra i fondatori del sito culturale “Le parole e le cose”, Guido Mazzoni ha pubblicato, tra gli altri, il libro di poesie “I mondi” (Donzelli, 2010) e i saggi “Sulla poesia moderna” (il Mulino, 2005), “Teoria del romanzo” (il Mulino, 2011), “I destini generali” (Laterza, 2015); la sua ultima raccolta di poesie, “La pura superficie” è uscita per Donzelli nel 2017.

Come afferma l’autore nella premessa al libro, il fatto che la “La pura superficie” si componga di poesie e brevi prose e che alcuni testi siano riscritture da Wallace Stevens risulta irrilevante da un certo punto di vista. In primo luogo, l’autore supera l’opposizione lirica/prosa tanto che risulta possibile ascrivere il libro alla poesia di ricerca o post-poesia; in seconda istanza, una riscrittura di versi che originariamente non appartengono all’autore può essere spiegata a partire dal momento percettivo e giustificata non solo dall’autonomia dei testi, ma anche dall’ oltrepassamento e dalla risignificazione degli stessi. Del resto, è la percezione a costituire la principale chiave di lettura del libro, il quale sembra un tentativo (decisamente riuscito) di risposta alla domanda contenuta nella breve prosa “Barely legal”: “Dov’è il conflitto allora, dov’è la resistenza?” Ci dice Mazzoni che esso risiede «nell’atto di guardare», percepire una persona che compie un gesto che «le esiste contro»: se in “Barely legal” si tratta dell’atto sessuale, in “Uscire” il soggetto esce per «comprare una di quelle lampadine a led/di nuova generazione», in “Accadere” un bambino di due anni «ha perso il controllo e sparge merda ovunque» nel bagno di un bar, mentre i clienti guardano una partita di tennis in tv.

L’autore mostra quanto sia «osceno essere esposto, essere una cosa», accomunando il soggetto agli altri realia («-io, quest’auto, /la vetrina del barbiere, la busta/delle patatine di via Gallia»), un soggetto attraversato da un conflitto, quello tra l’io e il mondo, tra l’io e quanto gli è estraneo, gli altri, verso i quali prova una forma di disagio, costitutivamente, ontologicamente incapace di comprenderli, di essere accolto («L’opacità degli altri mentre vi vengono incontro/per porre limiti, per definirvi, letteralmente»; «Spesso nei vostri volti io vedo una distanza pura, /un’esteriorità assoluta»; «gli altri in quanto esseri esteriori, /superfici o corpi»; «Agisco per voi, scrivo questa poesia per essere accolto»); un io che si scherma continuamente mediante il linguaggio, riconoscendo che «le parole, /tutte le parole, sono un appello o un’aggressione, anche queste» e riconoscendo la propria irrilevanza, il proprio essere una persona media: «sono una piccola persona, nessuna fede/mi accoglie veramente, voglio molto poco»; «Questa sera capisce di essere una persona media e sovrappeso riflessa nel frigo tra i magneti e i ritagli di giornale».

Una tale profondità di visione è anche ciò che consente all’autore di collocare sullo stesso piano il G8 di «Genova», la Guerra in «Angola», il video dell’esecuzione di «Sedici soldati siriani», le «solite cazzate», «l’anarchia degli altri», «la realtà, il suo principio», la «tatuata», lo «studente fuorisede», il «filippino», quasi che tutti gli enti, indistintamente, facessero parte di quell’oscena realtà per cui e mediante la quale il soggetto si protegge, deve farlo («oppure ci assentavamo internamente e io guardavo il paesaggio/come un oggetto mobile, come una massa/di microeventi oltre il bulbo oculare»); la realtà, allora, il conflitto che si mostra e viene narrato senza alcuna possibilità di inclusione, di uscita da questo medesimo conflitto: «Mi chiedo/se io non abbia vissuto la vita di uno scheletro, /la vita di uno che non crede alla realtà/ concittadino di tutte le ossa del mondo».

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Informazioni sul libro

Guido Mazzoni - La pura superficie
64 pagine
Donzelli 2017
Attualmente in commercio

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Valentina Murrocu (1992) è laureata in Storia e Filosofia presso l’Università degli Studi di Siena. La sua raccolta poetica d’esordio, “La vita così com’è” (Marco Saya Edizioni, 2018) è stata segnalata al 33° “Premio di poesia e prosa Lorenzo Montano”, edizione 2019. Ha vinto la II edizione del “Premio Letterario Nazionale Gianmario Lucini” per l’inedito. Suoi testi inediti sono apparsi su Nuovi Argomenti, partage du sensible e Poesia del Nostro Tempo. Collabora con Poesia del Nostro Tempo e Recensireil mondo.




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