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RECENSIREPOESIA. GIULIO MAFFII - ANGINA D'AMOUR

UNA NERA DANZA D'AMORE



Recensione di Valentina Murrocu


Giulio Maffii, scrittore e critico, ha diretto la collana di poesia contemporanea per le Edizioni Il Foglio; ha pubblicato, tra gli altri libri, “Le mucche non leggono Montale” (Marco Saya, 2013); “Il ballo delle riluttanti” (Lamantica Edizioni, 2015), “Giusto un tarlo sulla trave” (Marco Saya, 2016), “Angina d’ amour” (Arcipelago Itaca, 2018). Il suo ultimo libro è “Sequenze per sbagliare il bersaglio” (Pietre Vive Edizioni, 2021).

Ciò su cui si reggono i testi delle sei sezioni che compongono il libro è il riconoscimento di una mancanza o, meglio, di una lacerazione interna alle cose. Scrive infatti l’autore: «Tu manchi agli oggetti lo ripeto/crocefissa al muro c’è/una zanzara troppo loquace»; «Nessuno sembra lacerato dentro»; «dimentica di me le assenze/che non furono mai presenze/Pietà dei vecchi/pietà del tempo che ci trucca»; «magari mi illudo/magari non ne vuole sapere/magari ha delle luci a intermittenza/che l’aspettano». L’amore, che nel libro è presente come da titolo, viene ricreato dall’autore come movimento, come continua tensione e ricerca di senso nella «disarmonia dell’universo» («Ho derivato qualcosa dall’aria/dai respiri ritmici dispersi/sciolti nell’aceto e fatti fondamenta/una danza d’amore/una povera danza d’amore/una nera danza d’amore»; «È tutto quieto/nell’ordine delittuoso delle cose/sembra l’attimo prima dell’ora del passo»): il mondo appare quindi come un Giano bifronte in cui la distinzione tra costruzione e distruzione («costruisco rinnego costruisco/distruggo costruisco»), tra pulsione di amore e di morte non ha ragion d’essere: «Chi odia se stesso/si ama così tanto/da credersi necessario»; «Ci prepariamo con cura il nodo scorsoio/soltanto noi conosciamo la combinazione».

Ad attraversare i testi è una certa priorità della percezione («L’aria appanna ogni vetro dai bicchieri alla finestra/e l’occhio non sa più/vedere qualcosa che abbia un senso/o se le immagini si siano inchiodate dentro»), quella «retorica dello specchio» inteso come medium, come «porta appoggiata sui cardini» attraverso cui si ha non solo percezione di sé, ma si avverte il bisogno di discostarsi da questa immagine, di riconoscersi in altro («Questa poesia non l’ho scritta io/l’ho trovata per caso e decifrata/sopra il tuo petto»; «Stammi lontano adesso/che sono un punto lontano/diventa parentesi/chiuditi»). Di qui il sentimento amoroso, la vicinanza («i sentimenti sono altra cosa ed è giusto/-mi ricordo questo accadde-/fermarli nell’esposizione programmatica»; «non pensiamoci più/anche la nostra vicinanza/una volta è stata un’ipotesi tra tante»), di qui il senso di incompletezza e smarrimento dell’io, lacerato e come ricomposto («Sono disabitato/una cavità»; «Viviamo di così poco/che anche un fiammifero/ci divora»; ), nonché la necessità di tenere insieme «i nomi delle cose»: uno «scorpione bruciato», lo «scalpiccio ventricolare», lo «sguardo algebrico», «le sopracciglia, le unghie, le affinità».

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Informazioni sul libro

Giulio Maffii - Angina d'Amour
108 pagine
Arcipelago Itaca 2018
Attualmente in commercio

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Valentina Murrocu (1992) è laureata in Storia e Filosofia presso l’Università degli Studi di Siena. La sua raccolta poetica d’esordio, “La vita così com’è” (Marco Saya Edizioni, 2018) è stata segnalata al 33° “Premio di poesia e prosa Lorenzo Montano”, edizione 2019. Ha vinto la II edizione del “Premio Letterario Nazionale Gianmario Lucini” per l’inedito. Suoi testi inediti sono apparsi su Nuovi Argomenti, partage du sensible e Poesia del Nostro Tempo. Collabora con Poesia del Nostro Tempo e Recensireil mondo.

 

 

 


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