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LIBRI E RECENSIONI. RAINER MARIA RILKE - LETTERE A UN GIOVANE POETA

LA SAPIENZA DEI GENI


Ho avuto la ventura, la sorte, forse la fortuna di leggere le Lettere a un giovane poeta di Rainer Marie Rilke in età matura. Lo sottolineo perché credo invece che sia uno dei classici delle età di formazione, uno di quei piccoli libri preziosi che rimangono a lungo nello scaffale e nel cuore dopo esservici immersi con spirito aperto e romantico, con animo ancora disposto a farsi influenzare, in termini moderni e un po' tecnologici direi a farsi sovrascrivere (dai maestri, dai modelli letterari, dai bei libri, dalla poesia).

Questo classico, come spesso succede coi classici, regge bene anche a una lettura forse tardiva. A parte la scrittura preziosa di Rilke e la sua evidente partecipazione nel rispondere al giovane (a quei tempi aspirante) poeta Kappus, mi pare che il libro trovi una sua forma, una sua potente ragione di esistere nell'essere una sorta di insegnamento di vita (da artista, ma non solo). Rilke si rivolge al Kappus ragazzo in procinto di diventare uomo e nella fase critica della sua formazione e nei suoi consigli segue soprattutto due direttrici: quella di indicare una via all'arte (ma, di nuovo lo sottolineo, anche e soprattutto alla vita) che sia diversa da quella convenzionale e mondana, delle professioni, delle consorterie, delle coazioni a ripetere (schemi conosciuti e di successo ma di breve respiro), e quella, degna di una moderna terapia comportamentale, di accompagnare Kappus nell'accettazione dei propri lati grigi e malinconici, nella valorizzazione - per esempio - della solitudine (la solitudine creativa) come modo di far sedimentare gli impicci e gli ostacoli posti dal proprio temperamento raggiungendo poi gli stati successivi della propria maturazione, come poeta (forse), ma soprattutto come uomo.

Le visioni di Rilke mantengono una grande attualità, e una radicalità che un artista della sua levatura poteva permettersi. Alcune considerazioni - addirittura molte - potrebbero valere anche ai nostri giorni, ma con una cautela che deriva da due considerazioni finali: Rilke indica come esempio assoluto di arte e scrittura il danese Jens Peter Jacobsen, ora (ma anche nei tempi, nella storia) piuttosto sconosciuto e dimenticato. Kappus ha effettivamente vissuto una discreta carriera da scrittore (oltre a quella militare), ma mi pare di poter dire disattendendo i consigli del proprio "precettore", ad esempio praticando il giornalismo e aprendosi a quella dimensione mondana e meno spirituale a cui il maestro aveva riservato nelle lettere parole molto nette di dispregio e disapprovazione. 
Questo dovrebbe non tanto portarci a collocare questo breve e acuto epistolario in un'epoca differente dalla nostra (figlio dei propri tempi, insomma) quanto a considerare l'assoluta unicità di Rilke, un uomo che viveva in una dimensione diversa da quella di Kappus (e, nuovamente, dalla nostra): quella dei geni.

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Informazioni sul libro
Rainer Maria Rilke - Consigli a un giovane poeta
Ed. Mondadori 2019
A cura di Marina Bistolfi
80 pag.
Attualmente in commercio

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