NEOREALISMO NAPOLETANO
Capita a volte, nella messe di scrittori da riscoprire proposti - ed è un bene - da giornali, riviste e blog, di incontrarne uno che da riscoprire è realmente, e in effetti mi pare di aver trovato Luigi Incoronato come "personaggio a latere" in un articolo riguardante un altro autore napoletano, mi sembra Michele Prisco.
Mi sono messo alla ricerca di suoi libri e sia leggendo i commenti in rete che guardando la disponibilità nei vari negozi online mi sono orientato su questo Scala a San Potito, trovato in una edizione Pironti risalente ai tardi anni '90 e infatti arrivato con romantiche macchie di umidità (specifico che il libro era venduto come nuovo).
Sulle macchie ho peraltro poco da dire, anzi stanno benissimo nel contesto di un libro appartenente al filone del neorealismo napoletano (altri autori possibili: Rea, Prisco, Compagnone) e ambientato per la maggior parte nella Scala del titolo e nei suoi pianerottoli, uno spazio pubblico che troviamo qui occupato, nel misero trambusto cittadino del dopoguerra, da senzatetto, da spiantati, da gente per bene da e avventurieri, tutti senza un tetto migliore sotto il quale sistemarsi, e dal protagonista del breve romanzo, un giornalista piccolo-borghese attratto (inesplicabilmente?) da quel luogo e da quella compagnia.
Nel libro troviamo una forte impronta naturalista, i "tipi", le descrizioni di ambiente, Napoli rumorosa, brulicante e spettrale allo stesso tempo, una certa fascinazione per la violenza e il crimine, ma anche una ricerca psicologica più moderna e in qualche modo innovativa, specialmente nella visione peculiare del giornalista/narratore-interno, nell'oscurità confusionaria delle sue motivazioni - lui che avrebbe un tetto dignitoso sulla testa - e in quel sentore di disagio psicologico, di depressione, che ci è forse indotto dalla conoscenza di quello che è stato il destino reale di Incoronato, morto suicida a soli 47 anni.
Scala a San Potito è un libro minuto ma suggestivo, vero e a tratti disperato, a cui è banale ma tutto sommato appropriato attribuire la definizione di "gemma nascosta", rappresentante quasi dimenticato di una stagione letteraria già di per sé non particolarmente considerata o letta (si ritorna appunto alla categoria di scrittori da riscoprire, di lavoro quasi archeologico a cui in questo caso partecipa anche il lettore).
Fuori invece da considerazioni di contesto, è e rimane un piccolo libro molto bello e per nulla invecchiato (leggevo ad esempio che la Scala a San Potito non ha perso neppure nei tempi moderni un suo carattere degradato e provvisorio). Un felice ritrovamento, di quelli che danno una certa discreta (in tutti i sensi) soddisfazione al lettore curioso e avveduto.
-----------------------------------------------------
Informazioni sul libro
Luigi Incoronato - Scala a San Potito
Ed. Tullio Pironti
92 pag.
Attualmente in commercio (da verificare le condizioni anche ove venduto come nuovo)
-----------------------------------------------------
Commenti
Posta un commento