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LIBRI E RECENSIONI. ANTONIO FRANCHINI - CRONACA DALLA FINE

RIFIUTARE I RIFIUTI


Ho letto Cronaca dalla fine di Antonio Franchini dopo essermi ricordato, grazie a una discussione sui social, della figura particolare tra il mitico e il ripugnante di Dante Virgili, uno dei non pochi scrittori maledetti della nostra letteratura, autore di un libro potenzialmente-scandalo come La distruzione, che sembrava destinato a far parlare di sé, suscitare polemiche e divisioni e magari vendere qualche copia e invece è stato sostanzialmente ignorato sia ai tempi della prima edizione che a quelli della relativamente fresca ristampa da parte del Saggiatore. 

In questo bel saggio narrativo Antonio Franchini, scrittore ed editor di lungo corso in alcune delle major più importanti dell'editoria italiana, parte proprio dagli "esordi" di Virgili per Mondadori negli anni '70 per arrivare al rifiuto, vent'anni dopo, che lui stesso gli oppose da direttore della narrativa a Segrate per Metodo della sopravvivenza, "seguito" ideale di La distruzione, poi pubblicato da Pequod e ovviamente, nuovamente, ignorato.

Franchini fa un'operazione più sottile e interessante rispetto alla pura biografia del personaggio e dello scrittore Virgili (che è comunque presente e decisamente appassionante), in effetti imposta il libro come un mix tra memorie personali e immersione nelle dinamiche editoriali, in particolare nei dintorni della più insidiosa e vertiginosa delle domande: che differenza passa tra un manoscritto che viene rifiutato e uno che viene pubblicato? È proprio l'autore - mi pare - a schivare la risposta più semplice, ovvero che si tratti solo di una questione di qualità e/o di conoscenze ed entrature. È interessante e anche un po' perfido seguire Franchini nelle sue riflessioni, storie ed esperienze e arrivare a concludere che probabilmente non esiste una risposta completamente valida e plausibile, il che - mi rendo conto - potrebbe portare alla disperazione totale la schiera degli aspiranti scrittori più pessimisti e al contrario a speranza e fiducia (probabilmente mal riposte) quelle degli ottimisti.

In tutto questo alla figura di Virgili (ripugnante fisicamente, mellifluo ma dotato in qualche modo di una particolare aura, nostalgico nazista ma non privo di savoir-faire nella vita e nei rapporti quotidiani, eccetera) vengono comunque dedicate pagine plastiche e brillanti, senza - e credo sia un effetto voluto da Franchini - arrivare a risposte definitive sul valore effettivo della sua opera. Posso dire da parte mia che pur apprezzandone alcuni squarci visionari riportati nel libro, non è scattata la scintilla di approfondire di prima mano i libri di Virgili - di leggerli, insomma. Allo stesso tempo mi è venuto spontaneo il parallelo con il più grande dei wanna-be-provocatori odierni, Massimiliano Parente, che cerca disperatamente di catalizzare attenzioni e tirature con provocazioni di ogni tipo (magari con convinzione, non nego questo): sessismo, nichilismo, politicamente scorretto, pedofilia, e viene bellamente ignorato al di fuori della solita bolla di pochi interessati alle vicende e al gossip editoriale più frivolo. Va detto che Parente ha già fatto - se non altro come numero di libri pubblicati - molto di più´di quanto era riuscito a Virgili, in molto meno tempo, e qui chiudiamo il parallelo.

Non è comunque questo il punto di Franchini, il cui merito è alla fine attraversare anni di editoria, di grandi, mezze e piccole figure (prodigiosi alcuni ritratti di lettori di una volta, di collaboratori storici di Mondadori, troviamo ad esempio, tra i più famosi, Sereni, Pontiggia, Parazzoli) miscelando bene affetto e ironia (anche caustica, anche verso se stesso) ma senza mai disprezzare. Un libro molto bello nella migliore tradizione del genere memoir/romanzo/saggio, che consiglio al di là dell'interesse per Virgili.

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Informazioni sul libro

Antonio Franchini - Cronaca dalla fine
Ed. Feltrinelli 2019
(originale in Marsilio, 2013)
276 pag.
Attualmente in commercio

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