CON LA VOCE DI TUTTI GLI AFFOGATI
Recensione di Valentina Murrocu
L’ultima raccolta di Milo De Angelis (Linea intera, linea spezzata, Mondadori, 2021), prende il titolo da un’espressione presente nell’ I Ching, che paragona la vita a una la linea che si spezza in un punto e interrompe il suo percorso.
Il poeta milanese situa l’io lirico nella realtà urbana, in un «dedalo» di autobus, sale da biliardo, bar, supermercati e scuole. Eppure, sembra collocare se stesso e, più in generale, la figura del poeta al di qua di una zona liminale, che chiamerei di esilio e in cui vige il silenzio: lo stesso autore, in Poesia e destino (1982), aveva descritto il silenzio mitico come «ciò che nasce quando cessa la domanda sulle sue cause e viene teso senza aspettative».
L’immaginario cui attinge De Angelis, che ci è familiare e non sembra essersi rinnovato rispetto alle raccolte precedenti, proviene da questa zona oscura da identificare forse con il proprio Io, la coscienza o ciò che precede la coscienza. Mi riferisco, ad esempio, ai versi tratti dalla prima sezione, intitolata “Linea intera, linea spezzata”, che recitano: «le donne dalle gambe bianche/occupavano i quattro cantoni/della vita, sussurravano come sonnambule/la parola Novecento.». Questa zona, insieme oscura e di confine, in cui il poeta brancola e da cui proviene una verità ultima e indicibile, riemerge sotto forma di dialogo con l’altro, il diverso-da-sé, quella «voce di tutti gli affogati». È quanto si legge, ad esempio, nella terza sezione del libro, intitolata “Dialoghi con le ore contate”: «“Non uscirò, amico mio. / Da piccola mi smarrivo per gioco, ma poi…/non so come… forse un incantesimo di lucciole…/poi mi sono smarrita per sempre.”»; altre volte, invece, si tratta di un incontro con se stessi e i propri spettri. Anche i temi, sviluppati in un verso aperto e che si avvicina alla prosa, ci sono familiari: il già menzionato incontro con l’altro, la perdita, il tempo e la sua dissoluzione, l’impotenza perpetua cui ci relega, l’oblio, le forze che regolano il mondo. A proposito di queste ultime scrive De Angelis: «ti acquietano i bordi/di legno che ora contengono il tuo evento/e la forza centripeta/conduce l’universo/in un solo punto illuminato».
La raccolta ripercorre, quindi, temi cari alla poetica dell’autore e si serve di un immaginario familiare, eppure, è apprezzabile la “tensione” alla verità che percorre i testi; una tensione, dunque, un avvicinamento, un tentativo di conoscenza che sembra negato per via della nostra natura di esseri finiti, ma anche, una esistenza che si svela o rivela per squarci: «“Sono soltanto tre, posso dirtelo, le regole del bene, /soltanto tre.”».
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Informazioni sul libro
Milo De Angelis - Linea intera, linea spezzata
Ed. Mondadori 2021
112 pag.
Attualmente in commercio
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Valentina Murrocu (1992) è laureata magistrale in Storia e Filosofia presso l’Università degli Studi di Siena. Nel 2018 è uscita la sua opera prima di poesia, “La vita così com’è”, per le Marco Saya Edizioni.Suoi testi inediti sono apparsi su Poesia del Nostro Tempo, Mediumpoesia e Nuovi Argomenti.
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