IRLANDA. SPAGNA. RIMPIANTO.
Kevin Barry è un autore irlandese piuttosto quotato nei paesi anglofoni, e mi pare ancora piuttosto sconosciuto da noi, seppure sia comparso frequentemente su quotidiani e supplementi letterari. L'ultima nave per Tangeri è stato finalista al Booker Prize 2019 e per quanto mi riguarda testimonia di uno scrittore di talento fuori dall'ordinario, all'altezza di certi paragoni e giudizi che ho intercettato sulla stampa inglese.
La particolarità di questo romanzo, la bravura dell'autore, stanno nel lavorare con archetipi piuttosto triti e quindi pericolosi da maneggiare (il "buddy-buddy" della coppia di amici dal passato turbolento, tutta la tematica del rimpianto, la Spagna e l'Irlanda descritte proprio come ti aspetti che venga fatto) e crearci sopra un romanzo comico, struggente, appassionante.
La trama è semplicissima: Maurice e Charlie sono due amici invecchiati piuttosto male tra abusi di ogni tipo e vita avventurosa e criminale, si trovano al porto di Algeciras per monitorare il traffico in uscita ed entrata, da e per Tangeri, per trovare la figlia di uno dei due, sparita da tempo, scappata di casa e diventata squatter dopo una serie di ragionevoli drammi e peripezie.
Il montaggio parallelo usato dall'autore alterna questo presente crepuscolare ai ricordi del passato dei due, tra tresche, sbronze, tradimenti, spaccio, risse, ma anche amicizia virile, amori veri, gesti di generosità.
Questa materia non nuova viene trattata con uno spiccato senso del ritmo, un linguaggio che nei dialoghi tra i due sfiora l'hard-boiled di genere, e (ma) anche con slanci lirici di grande efficacia in alcune descrizioni di ambiente, specie per quanto riguarda l'Irlanda, allo stesso tempo terra mitica e incantata (come da luogo comune, vedi sopra) e centro della paralisi, come diceva Joyce.
Come da tutto quanto ho descritto finora Barry riesca a creare una sorta di piccolo (nel senso che il libro si legge velocemente) miracolo di passione ed equilibrio ha davvero a che fare col talento dello scrittore, con uno spiccato senso del comico, ma anche con la capacità di tingere di verità i numerosi momenti di tragedia, di riflessione, di nostalgia.
Il risultato è un libro che si merita un aggettivo che uso forse troppo poco: godibile. Ecco, questo è un libro godibile e allo stesso tempo non privo di momenti profondi, e leggibile (velocemente, con gioia, con leggerezza) senza essere triviale o banalmente commerciale.
Un parere un po' sommario letto su Wikipedia parla di un incrocio tra Roddy Doyle e Nick Cave; secondo me solo il Doyle piú ispirato sapeva essere ficcante come Barry qui, e per il resto lo scrittore mi pare avere una sua spiccata personalità. Leggete - se avete voglia - questo libro, e poi forse cercheremo insieme di riscoprire il resto della sua produzione (peraltro non immensa), credo ne valga la pena.
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Informazioni sul libro
Kevin Barry - L'ultima nave per Tangeri
Traduzione di Giacomo Cuva
Ed. Fazi 2020
246 pag.
Attualmente in commercio
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