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LIBRI E RECENSIONI. STEFANO ZANGRANDO - FRATELLO MINORE. SORTE, AMORI E PAGINE DI PETER B.

UNO, QUATTRO, MOLTI DESTINI



Lo ammetto: per Fratello Minore. Sorte, amori e pagine di Peter B. di Stefano Zangrando mi sono preso dei tempi (lettura e recensione) insoliti per un romanzo/non-romanzo tutto sommato non particolarmente lungo.
E ammetto un'altra cosa: iniziando a leggere, ho creduto che il Peter B. del titolo forse un personaggio immaginario, un pretesto narrativo per l´opera di auto-fiction di Zangrando, e solo in un secondo momento mi sono reso conto che si tratta invece di una persona realmente esistita, lo scrittore Peter Brasch, un figlio dell'ultima DDR e soprattutto uno dei componenti di una famiglia realmente emblematica. I fratelli Brasch sono, erano, quattro, figli di un alto funzionario del ministero della cultura della Germania dell' Est e ribelli rispetto a quei dettami e all'ideologia di regime (anche se letto il libro forse parlerei di un rapporto ambivalente), i tre maschi accomunati dalle carriere artistiche e da un destino tragico: Klaus, attore suicida, Thomas e appunto Peter, scrittori, vittime delle rispettive dipendenze e  morti peraltro a pochi mesi di distanza l´uno dall'altro in una Repubblica Federale Tedesca che pareva in qualche modo averli delusi e ulteriormente emarginati rispetto al loro destino precedente. Per completezza Marion, la sorella, è l´unica sopravvissuta, e anche lei scrittrice.

Capite che ci muoviamo in contesti di grande densità, accentuati dalle scelte strutturali di Zangrando, abbiamo intanto una parte più propriamente romanzesca, in seconda persona singolare, dove in maniera autobiografica/auto-finzionale lo scrittore stesso "pedina" (un po´alla Modiano) Brasch nei suoi luoghi berlinesi; troviamo poi ricostruzioni della vita del protagonista, basate su uno sforzo documentale, ovvero su interviste e materiali di prima mano, a questi si aggiungono veri e propri passi dall'opera di Peter B. (sostanzialmente inedita in italiano) tradotti e/o adattati per l´occasione. Infine la parte centrale del romanzo è occupata dalla vera e propria "rappresentazione" di una pièce teatrale dove amici, donne e parenti di Brasch ne commentano le storie, i rovelli e i destini. 

In tutto questo, Zangrando mantiene un controllo alto e rigoroso del materiale, intraprende direi tre discorsi: uno sull'arte e sulla creatività, uno sulla politica e sugli opportunismi, e uno sulla famiglia e sui legami (in particolare quello di Peter col fratello maggiore Thomas). Mi par fin troppo scontato che non ci si devono aspettare risposte ma spunti, appigli, inviti ad approfondire (la cosa che mi ha appunto fatto gioiosamente allungare i tempi, vista anche una mia certa familiarità con alcuni luoghi del romanzo) e a riflettere. 
Peraltro, nonostante un materiale teoricamente tanto cocente non stiamo parlando di un romanzo caldo, o meglio si nota la partecipazione emotiva dello scrittore (che pare in qualche modo sentirsi rappresentato da Brasch, o viceversa rappresentarlo nei tempi nostri), ma prevalgono la ricostruzione precisa e accurata degli ambienti, lo sforzo documentativo, anche una certa vena di ricerca ed esposizione teorica del percorso culturale (in senso ampio) dei protagonisti prima nell'apparato irregimentato della DDR e poi nel passaggio alla Germania unificata.

Come avrete capito, non si tratta di un libro facile, ma la densità dell'insieme, una volta preso il ritmo (o meglio, accettato quello naturale del testo, piuttosto magmatico, in termini musicali direi un largo o un grave), convince e dà soddisfazioni, soprattutto di testa, oltre a farsi intermediario di informazioni, di uno spaccato d´epoca, che ritengo ampiamente inedito se parliamo di letteratura in lingua italiana. 

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Informazioni sul libro
Stefano Zangrando - Fratello Minore. Sorte, amori e pagine di Peter B.
Ed. Arkadia 2019
199 Pag.
Attualmente in commercio

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