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LIBRI E RECENSIONI. BOOTH TARKINGTON - IL PARTY DI NATALE DI DAVID BEASLEY

FIABA POPOLARE


Il mio desiderio di leggere qualcosa di Booth Tarkington, scrittore americano della prima parte del novecento ora ampiamente dimenticato, nasce da un motivo tutto sommato frivolo: insieme a Faulkner, John Updike e a Colson Whitehead, Tarkington è stato l´unico romanziere a vincere due volte il Premio Pulitzer per la fiction. Mi hanno incuriosito questa circostanza e l´opportunità di leggere questa novella, Il party di Natale di David Beasley, nella consueta gradevolissima collana Experience Light di Mattioli 1885 (i romanzi da Pulitzer di Tarkington sono invece Alice Adams e I magnifici Amberson, da cui poi era stato tratto un noto film di Orson Welles). 
La prefazione ci informa intanto di un giudizio piuttosto sprezzante di Francis Scott Fitzgerald: il suo spauracchio era poter diventare come Tarkington, si intenda uno scrittore borghese, di costume e figurine, quasi folcloristico. Sic transit gloria mundi, al successo avuto in vita, probabilmente proprio per come sapeva incontrare i gusti del grande pubblico, hanno fatto da accompagnamento e seguito per il nostro una sostanziale freddezza della critica e l´odierno oblio. 
Meritato? Il libretto non fuga tutti i dubbi e non chiarisce la questione; si tratta fondamentalmente di una fiaba che sta tra Dickens e Frank Capra, il che se ci pensiamo non ha nulla di deteriore. Tanto è acuta e incisiva, anche raffinata la penna di Tarkington, quanto si riscontra una ricerca della retorica dei buoni sentimenti, del lieto fine, nonché qualche caratterizzazione tagliata un po´con l'accetta in 
un'ottica popolare (si intenda: per adattarsi a gusti non corrivi, ma comunque di un pubblico sperabilmente ampio). Cose da scrittore di mestiere, appunto, chiaro che Fitzgerald, impegnato nella sua lotta per diventarlo ma mantenere statura e integrità letteraria, non potesse approvare questo tipo di narrativa tanto placida e soddisfatta di se stessa.

Il giudizio è comunque sospeso. In una logica natalizia e di bozzetto di provincia americana il racconto sta in piedi, coi suoi personaggi emblematici, certa satira sottotraccia, certi dialoghi sagaci, per il resto credo sarebbe più fair nei confronti di Tarkington leggere i romanzi "maggiori" e premiati. Si plaude comunque alla incessante voglia di scoperta e riscoperta di Mattioli (nella stessa collana troviamo gemme minori delle stesso Fitgerald, di Twain e di altri) e alla cura di edizione e traduzione. 

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Informazioni sul libro
Boot Tarkington - Il party di Natale di David Beasley
Traduzione di  Francesca Cosi e Alessandra Repossi
Ed. Mattioli 1885 - anno 2014
88 pag.
Attualmente in commercio

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