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LIBRI E RECENSIONI. STEFANO TRUCCO - IL GRAN BAZAR DEL XX SECOLO

SARABANDA POSTMODERNA

Il gran bazar del XX Secolo di Stefano Trucco è un romanzo che fa decisamente onore al proprio nome; immaginiamo infatti un Bazar come un luogo dove sono radunati oggetti disparati, monili, chincaglieria, modernariato, tutto in un (dis)ordine sparso, ma con un padrone/venditore che sa come soddisfare velocemente i bisogni della propria clientela, tirando fuori magicamente il pezzo giusto dal luogo giusto e nel momento opportuno.

Fuori dalla similitudine, si tratta di un libro composito e multi-genere, che unisce pastiche postmoderno citazionista, romanzo storico screziato di elementi fantascientifici, pop-pulp-weird e forse ancora qualcos´altro. Lo scrittore/padrone domina la possibile confusione del metaforico Bazar mischiando abilmente gli elementi, enfatizzando l´elemento satirico (quella satira che sembra un po´confinare con la catastrofe imminente e con l´indicibile, come in certo Pynchon) e soprattutto costruendo una cornice storica precisa, plastica, quasi filologica, in una Genova squassata dal Gran Finale della seconda guerra mondiale, tra gli ultimi fuochi del fascismo, la vicina rivincita dei resistenti, le vendette e i trasformismi che la situazione per sua natura generava. Il protagonista, Anselmo Magnasco, un simpatico debosciato giornalista edonista frequentatore di bordelli rampollo di una famiglia di nobili decaduti, si muove tra questi fronti senza appartenere a nessuno di essi, motivato apparentemente solo dalla forza dei propri ricordi, da un vago istinto di sopravvivenza, e dall´amore per il cinema e per dei residui di bella vita. Gli toccherà un destino molto diverso, e qui si situa accanto alla convincente ricostruzione storica l´altro nucleo del romanzo, ovvero una sottotrama spiccatamente lovecraftiana, con una precisione di "assemblaggio", di mimesi nelle vicende principali (realistiche) del libro da far invidia a certi Dylan Dog d´epoca.

Ne esce una mistura vivace e divertente, con personaggi per nulla stereotipati, momenti fortemente comici (i migliori secondo me), una forte tensione citazionista - forse alla lunga un po´stucchevole specie per quelle cinematografiche e per gli squarci di futuro che i personaggi vedono in diversi contesti - e un buon controllo su un materiale non facile da maneggiare senza andare fuori registro. Peraltro a Trucco riesce di mantenere un forte ancoraggio locale, italiano in un tipo di romanzo che nasce e prospera soprattutto in ambiente anglosassone.

Si può capire l´euforia dello scrittore alle prese con tanto materiale alto e basso, e tante - presumiamo - sue passioni (la storia, Lovecraft, la topografia genovese), quello che sembra importante è che una buona parte di essa viene trasmessa anche al lettore, specie quello più aperto agli "infiniti divertimenti" della buona narrativa postmoderna.

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Informazioni sul libro
Stefano Trucco - Il gran bazar del XX secolo
Ed. Aguaplano 2019
272 pag.
Attualmente in commercio

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