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LIBRI E RECENSIONI. VALERIA PARRELLA - ALMARINA

NISIDA

Almarina, Valeria Parrella. Giulio Einaudi Editore - Supercoralli

Almarina di Valeria Parrella è un romanzo breve e decisamente buono, arrivato in sestina al Premio Strega 2020, e che forse avrebbe meritato di più rispetto alla sua terza posizione finale, il che credo capiate cosa significa.

La storia è prevalentemente ambientata nel carcere minorile di Nisida, a Napoli, e in questo credo ci sia uno spunto autobiografico, per il resto la trama è davvero semplice e la potenza del libro risiede, come qualche volta succede, nella lingua e nella "visione".

Nella vicenda, un´insegnante di matematica del carcere minorile, da non molto vedova, si innamora e decide di proteggere Almarina, una ragazzina, carcerata rumena dal passato segnato. E segnante.

Lontano da qualsiasi ovvietà e tentazione diciamo solidarista, mi sembra che la Parrella esplori soprattutto le relazioni tra individuale e collettivo, tra le persone, normalmente frante, nuovamente segnate, fluide nel loro passo incerto a partire dalla protagonista-insegnante, e i sistemi, i meccanismi, il sistema-Napoli, il sistema-carcere minorile inserito a sua volta nel più grande e complesso sistema-giustizio.
In tutto questo, la scrittrice descrive e mai giudica, mi pare le interessino i rapporti e le interazioni tra questi organismi, la comprensione dei meccanismi sottostanti, le loro ragioni di essere ma anche le cause che portano le altre persone, come individui e come parte del sistema, ad agire come agiscono, si veda ad esempio la riuscitissima figura del direttore del carcere, che emerge come personaggio pur occupando di fatto poche pagine, prevalentemente di dialogo.
In tutto questo, facili effetti speciali volti a commuovere il lettore sono lasciati fuori, e anzi la scrittrice promuove una visione aspra (ma sottilmente ironica) delle cose e dei fatti, espressa con una lingua davvero particolare, che unisce elementi dialettali e strani arcaismi (l´uso del verbo "menare" come condurre, che sembra arrivare da un libretto di Da Ponte) e che vive in una costruzione della frase spesso singolare, accostando parole e immagini che inducono il lettore a fermarsi qualche secondo a riflettere prima di andare avanti.
In questo trovo talento di scrittrice e anche un ottimo artigianato, e nel contesto di uno Strega dove i primi due posti sono andati a due libri apprezzabili ma che spesso si accontentano di far crogiolare i lettori in una leggibilità estremamente paciosa, potrebbe indicare una strada diversa per una narrativa rivolta (potenzialmente) a un pubblico ampio, ma che non per questo rinuncia a sfidarlo.
Libro come dicevo piuttosto buono, e che consiglio al di là della congiuntura del Premio.


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Informazioni sul libro
Valeria Parrella - Almarina
Ed. Einaudi 2019
136 pg.
Attualmente in commercio
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