DELLA TROPPA PERFEZIONE
Ai tempi dell´uscita, si era parlato abbastanza di questo La casa mangia le parole di Leonardo G. Luccone, cosa comprensibile se si pensa che si tratta dell´esordio nel romanzo di un editor e traduttore conosciuto e stimato.
Con un certo ritardo sull´uscita (e svanita un po´di aspettativa, visto che il libro non mi pare aver goduto di particolare successo di pubblico o critica) mi sento di dire che in effetti si "legge" (si trova, si scorge) dietro al romanzo la figura dell´editor e infatti ci troviamo davanti a un prodotto (se così si può dire) molto curato, ben confezionato, dotato di una lingua intellegibile e moderna ma tutt´altro che normalizzata, di dialoghi di livello davvero alto e anche di un´ attenta selezione dei temi portanti (famiglia, figli, infedeltà coniugale, ideali riposti o perseguiti) e anche di quelli diciamo supplementari (ecologia, ribellione, dislessia, qualche spunto di storia americana recente).
Eppure.
Eppure questi ingredienti sembrano mixati in un insieme formalmente di grande qualità, ma che non scalda il cuore (o almeno non ha scaldato il mio) e che, complice anche una divisione in capitoli molto brevi, non mi sembra acquistare mai un vero respiro, giungere a una vera esplosione.
Intendiamoci, in questa storia di una coppia borghese esemplare, vicenda a sua volta ramificata in diverse direzioni, ci sono pagine decisamente brillanti, in primis tutta la descrizione dell´ambiente di lavoro del protagonista maschile, la Bioambiente, davvero notevole per realismo e gioco dei personaggi, ma arrivati alla fine è come se mancasse qualcosa, una vera necessità, altre pagine- e non parliamo di un romanzo breve - che aiutino a intrecciare e poi sciogliere le vicende in maniera finalmente coinvolgente, permettendo di appassionarsi a personaggi che salvo qualche eccezione rimangono un po´freddi, distanti.
Ci si chiede insomma quale urgenza abbia portato Luccone a scrivere questo romanzo in questo modo, o se abbia in qualche maniera pesato una sorta di eccesso di artigianato e bilancini editoriali, un gusto - magari anche sincero - del confezionamento e della pagina giusta al posto giusto che ha un po´soffocato
l´impeto romanzesco, la gioia, la passione (se mi permettete i termini un po´grossolani).
Va riconosciuto che si tratta di un libro con qualità (a tratti ampiamente) sopra la media delle uscite editoriali, ma che una volta terminato rischia di lasciare nel lettore un´impressione di incompiuto e di insoddisfatto. A volte, in molti campi, troppa (ricerca della) perfezione lascia freddi.
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Informazioni sul libro
Leonardo G. Luccone - La casa mangia le parole
Ed. Ponte alle Grazie 2019
528 pg.
Attualmente in commercio
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