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LIBRI E RECENSIONI. JOHN UPDIKE - COPPIE

LA GIOSTRA DEI TRADIMENTI

Coppie - John Updike - copertina

Mi avevano fatto notare che Coppie non sarebbe stato il romanzo giusto con cui iniziare la conoscenza, la lettura del grande John Updike. Non so dirlo, ovviamente, visto che ho proprio cominciato con questo, ma posso immaginare i motivi.
Si tratta di un romanzo che come da titolo inscena una sorta di tourbillon, di giostra tra alcune coppie residenti nella cittadina immaginaria di Tarbox, secondo alcuni una raffigurazione mascherata di Ispwich, nel Massachusetts, dove Updike aveva vissuto.
La giostra di cui parlo comprende una serie piuttosto lunga e composita di tresche e tradimenti reciprochi, feste ad alto tasso alcolico e manipolatorio, e da un punto di vista narrativo molti dialoghi, il tutto in un libro corposo (circa 600 pagine).

Se quindi non risulta difficile "salire" sulla giostra, può subentrare un po´di sconcerto trovandosi davanti a una struttura del genere (forse l´aggettivo è "sperimentale"?), volutamente ripetitiva soprattutto nella parte centrale, e oltre l´aspetto strutturale potrebbe non essere semplicissimo accettare l´apparente cinismo dei personaggi e della visione. 
Si tratta per me di un libro molto bello, molto divertente, divinamente scritto, dove va fatto appunto lo sforzo, se si vuole, di confrontarsi con questo tipo di narrazione eccentrica, dove il dinamismo e la stessa necessità di questa storia sembrano nascere da quella spina dorsale che lentamente ma inesorabilmente si sviluppa e solidifica attorno a due o tre personaggi: in particolare Piet, il costruttore cattolico, figlio di immigrati olandesi, e la sua amante Foxy. Ancor prima della politica e dell´attualità (compare in background l´omicidio di John Fitzgerald Kennedy) è la religione a costituire una presenza incombente nella comunità di Tarbox, quindi nella narrazione. Come i critici dell´epoca avevano rilevato, Updike sembra sondare e rilevare la presenza di una nuova religione che si fa spazio nelle nuove e più emancipate generazioni americane: quella del sesso. In questo contesto, il cinismo e l´amoralità confinano con un marcato senso di disperazione (la caduta dei valori? la noia? il guardare dentro al proprio vuoto?) e questo a sua volta allude a nuovi e possibili (e più sostenibili?) modelli di vita che si sostanziano nelle centocinquanta-duecento pagine finali, notevolissime come ritmo, profondità e susseguirsi di scene madri, alcune fortemente simboliche.

La scrittura di Updike è uno scrigno di meraviglie sia nel fraseggio del dialogo che nella descrizione dei tipi fisici e delle geografie di Tarbox, e ancora nelle sentenze fulminanti e quasi aforistiche; così come magistrale mi pare il parziale utilizzo della struttura del dramma teatrale e operistico (Freddy Thorne potrebbe essere la trasfigurazione moderna di Iago, pur nel suo sostanziale fallimento come cattivo e burattinaio nel contesto della storia).

Non so dire se sia il romanzo giusto per iniziare con la lettura di un grande che forse per alcune sue caratteristiche vere o percepite (la ricorrente accusa di maschilismo, ad esempio) viene letto meno di altri grandi della sua generazione. Di sicuro è un romanzo molto impegnativo, molto poco invecchiato nonostante il mutamento dei tempi e dei contesti, e molto bello.

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Informazioni sul libro
John Updike - Coppie
Traduzione di Attilio Veraldi
Ed. Einaudi 2018
608 pag.
Attualmente in commercio
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