UOMINI E DONNE E LINGUAGGIO
Durante una vacanza sul Mare del Nord mi è venuto in mente questo libro. Ho pensato di poter essere nel giusto mood geografico e sentimentale per leggerlo, avendone già sentito parlare e non avendo oltre ogni ombra di dubbio determinato se si trattasse di un romanzo furbo e sentimentale, di tipo spiccatamente commerciale, o di qualcosa di più articolato e appagante.
Avevo anche l´idea che Le ho mai raccontato del vento del Nord, dell´austriaco Daniel Glattauer, fosse il tipo di page-turner che, quando ti prende, si lascia finire in un paio d´ore, e così è stato.
Intanto devo dire che propendo decisamente per la seconda delle due ipotesi avanzate sopra. Chiaro, è un romanzo lieve e adatto a un pubblico abbastanza ampio, ma tutt´altro che banale, e mostra anzi diversi livelli di lettura, è scritto con tecnica e arguzia, e nonostante nel mondo virtuale siano passate ere geologiche rispetto al momento in cui si poteva comunicare solo via e-mail (e molta della tensione drammatica dipende da quello, difficile pensare a certi sviluppi nell´attuale epoca di smartphone e disponibilità quasi illimitata di reti e collegamenti) come fanno i due protagonisti.
Eccoli: Emma e Leo, che per caso si conoscono attraverso la posta elettronica e stringono un rapporto puramente scritto e virtuale. Se vi ricorda qualcosa, avete ragione: si tratta di fatto di una versione attualizzata e meno verbosa di Che tu sia per me il coltello, con una drammaturgia e un "plot" resi appunto più agili e cangianti dal mezzo con cui i due comunicano: quella tensione particolare dovuta al mix di immediatezza e mancanza di feedback certo della e-mail (sarà arrivata, l´avrà letta, perché non risponde?) ma soprattutto dal suo prestarsi a una comunicazione spesso frenetica e fatta di rimpalli veloci, ragionevolmente istintivi e qualche volta a rischio di fraintendimento o escalation emozionale.
Si tratta di una storia d´amore: questa è la lettura principale, l´amore al tempo di (Internet?) e la costruzione di un´azione parallela virtuale fatta di parole, con quel tanto di fascinazione che viene dal conoscersi in quel modo, lentamente, mantenendo il mistero, sancendo una classica ma sempre valida dicotomia tra vita reale (spesso triviale, faticosa, tristanzuola) e immaginata/immaginaria/scritta (affascinante, colorata, sfuggente). Come nel romanzo di Grossman, spetta anche qui all´uomo il ruolo di colui che frena, si ritrae, prolunga la tensione, cerca di sfuggire a quello che un´amica chiamò, in maniera molto azzeccata, "un riscontro nella realtà della nostra conoscenza virtuale".
Esiste un altro e più fine livello di lettura, credo: ovvero lo studio del linguaggio, non a caso parte o tutto del mestiere da "lui" praticato e la maniera in cui le due persone, o le persone tutte, sono costituite da linguaggio e si definiscono attraverso quello: i tic verbali, le ripetizioni, le formule di commiato, le interiezioni, i minuscoli e i maiuscoli dello scritto, le eccezioni alla propria regola comunicativa. Non arrivo a dire che si tratti anche di una riflessione sul lavoro dello scrittore sui personaggi, ma certamente Glattauer si deve essere divertito a scrivere questo romanzo, e si deve pure essere auto-sfidato, visto che nel contesto abbastanza scivoloso del romanzo sentimentale evita al 100% trappole, incagli, rallentamenti e banalità, attestandosi su un ritmo alto, quasi forsennato, ma mai ricattando il lettore o ricorrendo a trucchi dozzinali.
Mi pare che in seguito Glattauer stesso, oltre ad aver dato un nuovo capitolo alla storia di Emma e Leo con il successivo La settima onda, sia rimasto su tematiche amorose e sentimentali, sempre condite da quel pizzico di nostalgia e infelicità incombenti che mi paiono ingrediente necessario. Senza conoscerne gli esiti, direi che Le ho mai raccontato del vento del Nord (titolo infedele all´originale tedesco, ma più bello) è un romanzo breve, ficcante e decisamente riuscito.
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Informazioni sul libro
Daniel Glattauer - Le ho mai raccontato del vento del Nord
Traduzione di Leonella Basiglini
256 pag.
Ed. Feltrinelli 2010
Attualmente in commercio
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