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LIBRI E RECENSIONI: TOMMASO LANDOLFI - A CASO

IL GIOCO DELLA (GRANDE) LETTERATURA



A Caso, raccolta di racconti del 1975, Premio Strega lo stesso anno, è stato il gran finale - con un certo grado di approssimazione - del percorso letterario di Tommaso Landolfi, scomparso poi nel 1979 senza ulteriori opere (romanzi e racconti) in vita.

Il gran finale si esprime con una sorta di summa dei modi landolfiani, da una parte la lingua, volutamente alta, talvolta arcaica, ricca di termini desueti, cadenze gergali e dialettali, una sperimentazione del tutto consapevole e se vogliamo "al contrario" (visto che di norma alla sperimentazione viene attribuito un carattere innovativo, una sorta di fuga in avanti), dall´altra un universo tematico fatto di surreale, di fantastico, di fortemente sensuale (qui più che in altre sue opere), di teatrale, di pittoresco fino ad arrivare ai limiti della fumisteria, e di allegorico fino a giungere a quelli del dialogo morale (leopardiano?) nella sua variante ironica e dissacratoria.

Il livello è costantemente (o quasi) altissimo tra racconti maggiormente lineari e di trama, forse più vicini al gusto attuale, e altri che funzionano come schegge, giochi ed elevate esercitazioni su alcuni dei registri che citavo sopra.

Facciamo degli esempi: tra i primi cito il racconto che dà il titolo alla raccolta, poi l´emblematico Il riso (il tema ripreso anche dal cinema dell´uomo che commissiona a un killer il proprio stesso assassinio), i sensualissimi Rose e Un petto di donna e il fulminante, immaginifico, brumoso, Milano non esiste.
Per i secondi evidenzio Osteria numero venti, la scoperta lenta ed erotica del corpo di una donna affidato a un dialogo, e i "gemelli" Le maiuscole e Allegoria, tuttora (anzi: più che mai!) atualissimi nel mettere in ridicolo convezioni linguistiche e politiche, e tutta le retorica del sostegno al potere e dei suoi utili idioti.

Il lettore contemporaneo, anche il più avveduto, potrebbe rischiare di perdersi in tanta ricchezza linguistica e amara giocosità. Si tratta ovviamente di un rischio limitato, ben calcolato, e che ripaga con una ricchezza di risposte propria della grande letteratura. Ovviamente consigliato, se ce ne fosse bisogno (nota: ovviamente Landolfi non ha o non avrebbe bisogno del mio consiglio, ma mi pare sia meno letto e discusso rispetto a sui compagni di strada, non so per es. Calvino).

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Informazioni sul libro
Tommaso Landolfi - A caso
Ed. Adelphi 2018
189 pag.
Attualmente in commercio
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