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LIBRI E RECENSIONI. JUDITH SCHALANSKY - ATLANTE DELLE ISOLE REMOTE

L´ISOLA E L´ISOLA


Atlante delle isole remote di Judith Schalansky è intanto un oggetto editoriale piuttosto bello; si tratta in effetti della descrizione narrativa di cinquanta isole realmente esistenti (la più famosa credo sia quella di Pasqua) dislocate in tutto il mondo, in tutti gli oceani, corredata da belle e dettagliate mappe delle stesse, comprensivo di coordinate e dati basilari (abitanti o abitatori, notate la sfumatura, storia della scoperta e degli eventi fondamentali).

La Schalansky, scrittrice tedesca ex-DDR, cura una sua politica del ricordo e delle cose perdute (vedi appunto l´ultimo Inventario di alcune cose perdute, per Nottetempo) e in senso lato questa viene applicata anche qui.
Ogni isola è una storia, un ricordo, contiene in sé le vicende di chi l´ha scoperta o chi ha provato ad abitarla, a domarla, a dominarla, ad abbandonarla, a colonizzarla; storie a volte drammatiche e a volte curiose, talvolta dominate dalla classica hybris umana, altrove semplicemente da una volontà di distanziamento sociale (vero) o da un obbligo professionale, ad esempio dove si tratta di osservatori meteorologici.

Per quanto mi riguarda, vi sono diversi tipi di fascinazione che mi hanno legato al libro: sicuramente la natura geografico-enciclopedica, la brevità succinta (scusate la ridondanza) delle singoli descrizioni che mi hanno fatto spesso, quasi sempre, andare su Google a verificare (certe storie sono realmente ai confini del reale, come si suol dire) o ampliare la conoscenza e la scrittura allusiva, lirica, di altissima qualità, della Schalansky.

Credo che queste qualità di sintesi e allusività siano decisamente volute, le isole sono un cenno di terra nell´immensità degli oceani, e i brevi essay narrativi cenni di un possibile grande romanzo-mondo su tutti i mari e tutte le isole e tutte le esplorazioni e le conquiste e le scomparse misteriose (per mettere sul tavolo alcuni temi ricorrenti del libro).

Mi sento di dire che personalmente sono un target perfetto per un libro come questo: vagamente saggistico, come dicevo in forma di Atlante, che è una sorta di deviazione geografica di un´enciclopedia, frammentario (per forza di cose). Fatta la tara a questo, mi sento di consigliarlo, leggerò altri della Schalansky, e comunque farete bella figura mostrandolo come oggetto agli amici giusti.

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Informazioni sul libro
Judith Schalansky - Atlante delle isole remote. Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò 
Traduzione di Francesca Gabelli
143 pag. 
Ed. Bompiani 2013
Attualmente in commercio
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