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LIBRI E RECENSIONI. CLAUDIA PETRUCCI - L´ESERCIZIO

UN GRANDE ESORDIO

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Passati appena due mesi del 2020, mi trovo davanti a un romanzo italiano entusiasmante, che ho scoperto quasi per caso, in una serie di anticipazioni per i resto telefonatissime su un quotidiano, dove mi era saltato all´occhio l´unico nome a me sconosciuto, quello di Claudia Petrucci, scrittrice italiana residente in Australia, al suo esordio con L´esercizio, subito fuori per una semi-major come La Nave di Teseo, e subito, recitava l´articolo, tradotto in molti paesi, tra cui la Germania e la Francia (non ricordo se si parlasse dei diritti cinematografici, comunque il romanzo si adatterebbe bene a una trasposizione in pellicola).

Tutto questo era bastato a incuriosirmi, ma non mi avrebbe forse da solo stimolato alla lettura se non avessi dato un´occhiata alla trama e non avessi scoperto che Claudia Petrucci ha un Blog dove avevo scoperto in brevi pezzi narrativi una scrittura vivida, incisiva, affilata, che mi aveva convinto e fatto pensare, banalmente, che il libro potesse fare per me.

In effetti per trama, scrittura, ritmo, tematiche, il romanzo mi pare in grado di giocarsela sui mercati internazionali, ma questo, in fondo, non vuol dire nulla; chiarisco allora che si tratta di una storia ben congegnata e ottimamente svolta, tesa e appassionante: inizia come un (buon) romanzo milanese di relazioni e sentimenti e poi decolla in territori quasi da thriller psicologico, sempre leggibile e mai banale, teso e senza alcun calo o incongruenza o ingenuità "da esordio".

Cenni di trama senza spoilerare: Filippo e Giorgia hanno una relazione tutto sommato soddisfacente, pur se oscurata dagli scarsi entusiasmi dei due per il loro presente professionale; Lei  incontra per caso Mauro, suo vecchio insegnante di teatro e decide di riprovare con la sua vera passione, la recitazione. Giorgia, però, non sta bene, e questo ritorno al passato riacuirà la sua malattia. Quello che viene dopo, è meglio non anticiparlo in alcun modo.

Il romanzo ha tre grandi pregi, a mio modo di vedere: come accennavo prima, la leggibilità. Non capitemi male, non parlo di mainstream e di commerciale, ma di grande gestione del ritmo, di mancanza di sbrodolature e sbavature, un tipo di scrittura che sprigiona quella potenza convincente che ti fa girare pagina e prendere ritmo mentre lo prende la storia.
Poi, grandi capacità di approfondimento psicologico - sia nell´affrontare la malattia di Giorgia che le dinamiche di controllo/invidia/manipolazione sprigionate tra Filippo e Mauro - e ottimo senso del dialogo, da tempo non ne leggevo infatti di tanto naturali.
Infine, pur tenendosi lontano da riferimenti troppo calzanti al mondo circostante (assenti i Social media, il dating online, addirittura le Mail, se non erro), è un romanzo profondamente moderno nell´affrontare temi come la difficoltá delle relazioni, l´incertezza sull´identità dell´essere umano e la sua tendenza ad adattarsi ai voleri altrui (per poter piacere, per convenienza sociale, per prevalenza dei condizionamenti esterni), toccando in questo senso vette realmente inquietanti, spingendo insomma il lettore a domande non troppo rassicuranti, non comode.

Un esordio quindi davvero notevole (ma sarebbe notevole anche se non fosse un esordio, e volutamente non sto dicendo nulla sull´età anagrafica della scrittrice), un romanzo italiano di un livello che mi pare mancasse, parlando di romanzo puro, da La vita riflessa di Ernesto Aloia. Credo che questo equivalga, nel rispetto dei gusti di ognuno, a un chiaro consiglio.

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Informazioni sul libro
Claudia Petrucci  - L´esercizio
Ed. La Nave di Teseo 2020
333 pg.
Attualmente in commercio
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