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MUSICA. BAMBINO ALBERTO - ASILO FORERVER

L´INFANZIA È IL PIÙ CRUDELE DEI MESI

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E proprio quasi alla fine dell´anno, quando pensavi che le sorprese fossero finite, avevi ascoltato con entusiasmi cangianti i nuovi di Nick Cave o dei Wilco, e come al solito ti eri lasciato sedurre dalle next big thing lanciate dai vari Blow-Up e Rumore (che fanno il loro lavoro, beninteso), arriva quello che potrebbe essere l´evento musicale del 2019 ovvero l´album Asilo Forever del Bambino Alberto.

Un disco italiano che combina un approccio multi-genere, con prevalenza rock e spunti hip-hop e un universo testuale profondo e ironico (o ironico ma profondo) che esplora in tutte le sue sfumature la realtà dell´essere bambini (e il desiderio di volerlo restare). Ma andiamo alla consueta analisi canzone per canzone.


Da grande: il disco si apre coll botto, con un classico riff eletttrico-elettronizzato e un ritmo scandito lievemente rock-funky.
Il testo affronta in maniera profonda il tema della difficoltá a crescere, e il rifiuto al "ragionare col pisello". E pure "Ma chi te lo fa fare di crescere e schiattare". Come non essere d´accordo, in sostanza?
A un certo punto l´assolo di chitarra introduce un bridge lievemente malinconico, ma non turba la natura di grande anthem rock di questa canzone, che credo vi entrerà in testa immediatamente e con difficoltá vi abbandonerà, specie il ritornello/tema principale.

Volentierissimo: musicalmente siamo su territori hip-hop con tanto di scratching, qui il bambino Alberto interagisce al canto/rap con l´amico "Gildo". Si susseguono campionamenti new-soul non banali e altre peculiarità del genere, ottimamente eseguite.
Il tema è malinconico e archetipico: il Bambino Alberto si sente solo e crea un proprio amico immaginario - a un certo punto vuole "fare una festa e chiamare due escort", in questo contesto l´esaltazione della dimensione erotica risulta addirittura struggente come in controluce l´universo lirico dell´intera canzone (in quasi tutto l´album l´apparente tono allegro e scanzonato nasconde una riflessione per nulla scontata sulla sostanziale solitudine dell´uomo - anche nella sua dimensione diciamo infantile).

Se per voi non c´è problema: dopo l´introduzione un po´ Massive Attack scatta un rock psichedelico alla Foals con la strofa che si apre in un ritornello arena-Rock epico, che pare fatto apposta per coinvolgere il pubblico ai concerti. Il tema è quello delle cose che i bambini storicamente detestano, la vacanza nel campo estivo o in campagna dalla Nonna, affrontato in maniera diretta e chiamando diciamo "Le cose col loro nome".

Lampascione: qui abbiamo un´apertura rock/new-wave tra Strangles e Joy Division, il ritmo è martellante, con tanto di controcori e interventi vocali garage. Il lampascione, per chi non lo sapesse, è una sorta di cipolla, al quale la canzone è dedicato, in un´esaltazione dei frutti della natura che risulta particolarmente attuale nella nostra epoca di prodotti DOP e di chilometro zero.

Finocchi cotti: "nell´aria si insinua un profumino mi stuzzica il naso ma cos´è". Si apre così, con ritmi folk alla Jonathan Richman,  E si va avanti "chi dice fagioli chi dice banane" e intanto la canzone prende ritmo perché "il cuoco è in vacanza c´è una sola pietanza". Ovviamente i finocchi cotti del titolo, timore e spauracchio di ogni bambino da asilo. La canzone è un po´atipica nel contesto dell´album, potrebbe ricordare anche alcune cose jazzate e ironiche di Sergio Caputo. Scelta come primo singolo, diverte in modo non banale, ma non fermatevi qui, mi raccomando.

Sdrucciola: torniamo in territori new-soul/hip-hop, particolarmente efficace il ritornello femminile, molto elegante e radiofonico. La canzone, che ne omaggia una molto nota di Jannacci, consiste in un postmoderno "name dropping" di marchi, luoghi, personaggi, una sorta di "It´s the end of the world as we know it" attualizzata ai nostri tempi di vanto social di qualsiasi cosa (acquisti, conoscenze, viaggi). Indizio sul titolo: sembra riferirsi alla vita, ma anche alle parole di cui sopra (concentratevi, ascoltate bene l´accento).

Te voglio bene Albè. prima vera ballad del disco, curiosamente il giro di accordi ricorda Viva Forever delle Spice Girls, il ritornello su chitarra folk giustificherebbe qualsiasi sing-a-long in concerto, vista anche l´evocazione di Alberto da parte dell´amico preferito, il napoletano Yoris (qui alla voce, novello neo-melodico), con cui si crea (o si è creata) una perfetta simbiosi, come solo nell´infanzia succede. Canzone struggente, senza essere troppo ruffiana.
Comunque per chiarire  si chiude con "Ma non fraintendere, non sono gay" - frase che forse farà discutere i profeti del politicamente corretto.

Un amico in me: torniamo musicalmente dalle parte di Finocchi cotti, chitarrine, swing, ironia, e infatti si tratta di una cover di You got a friend in me di Randy Newman; il testo è un peana all´amicizia virile, quella pura, un invito insomma ad affidarcisi senza remore e timori di essere delusi. Anche nelle cover, il Bambino Alberto si rivela versato, dando comunque personalità e un tocco originale, per nulla in soggezione davanti a un modello tanto nobile.

Notte prima della B:  pezzo di tematica calcistica, una ballad evidentemente dedicata al Milan, nuovamente emozionante per tutti coloro che amano questo sport (alla fine il tifo è cosa trasversale) nel rievocare quelle sensazioni che si provano in particolare nel momento della lotta per la retrocessione, cosa che ad esempio qualsiasi genoano sa benissimo (e il Genoa nella canzone compare).
Ai cori, sul modello dei Beach Boys, troviamo Erik Bosio dei Cluster a rendere ancora più lirica l´invocazione "e allora sempre forza Milan" e a chiudere degnamente un album di altissimo livello.

Voto in stelle
5-estrellas


Mettere le cose al loro posto

Il Bambino Alberto è un personaggio della trasmissione Chiedo asilo di Cappa & Drago (Gaetano Cappa, Marco Drago, i nomi completi) andata in onda dal 2010 al 2013 su Radio24.

Questo straordinario personaggio viene ora ripreso in chiave musicale e a cura dell´Istituto Barlumen. Sopra ho usato molte iperboli, questa sarebbe la sezione seria. Ma credetemi, anche sopra ero serio. Trovate l´album su tutte le piattaforme musicali (Spotify, Google Play etc) e le singole canzoni su YouTube.  Straordinaria, secondo me, anche la copertina citazionista. E come vedete sopra, ci suonano musicisti di rango.
Non perdetevelo.

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