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LIBRI E RECENSIONI. JONAS H. KHEMIRI - LA CLAUSOLA DEL PADRE

DENTRO UNA FAMIGLIA


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Dello scrittore svedese di origine tunisina Jonas Hassen Khemiri avevo letto due anni fa Tutto quel che non ricordo, un romanzo scorrevole ma per nulla banale che mi parlava di un giovane scrittore europeo molto dotato.
Dico europeo perché al di la della precisione e funzionalità dell´ambientazione svedese il libro, per tecnica, atmosfere, respiro, sarebbe potuto arrivare da uno scrittore britannico, o magari (anche) da un israeliano (in effetti qualcosa nella costruzione, nel linguaggio, nella tecnica stessa, mi ricordava e mi ricorda Eshkol Nevo). Insomma una generazione di romanzieri relativamente giovani, in grado di coniugare freschezza (ai limiti dell´intrattenimento), insightfulness e una certa universalità nel modo di proporsi.

Nel frattempo Khemiri qui da noi passa da Iperborea a Einaudi e ricompare nel 2019 con La clausola del padre, che a mio modo di vedere conferma le sue doti.

Khemiri scrive anche per il teatro, e si vede nella costruzione (talvolta) in "scene" e nell´accuratezza delle stesse, nel notevole gusto del dialogo, doti accompagnate da altre più tipicamente da narratore, come un bel senso del ritmo e l´uso nuovamente azzeccato del montaggio parallelo.

La storia è di per sé minimale. si tratta di dinamiche familiari spalmate su tre generazioni: un nonno/padre immigrato dalla Tunisia e mai completamente integrato nella tollerante ma "impermeabile" cultura svedese (oh, gli svedesi veri) va a trovare ogni sei mesi i figli, ormai naturalizzati. Uno di essi, il personaggio chiave, è un padre in "maternità" (si occupa dei bimbi, è in aspettativa dal lavoro), notevolmente complessato e con aspetti gradevolmente (e affettuosamente) maniaco-ossessivi.

Da questo spunto di trama non certo corposa parte appunto un´indagine della famiglia (allargata), con pagine godibili e su un registro satirico-realistico su figli, amori, passione e attenuazione della stessa, vita quotidiana e qualche azzeccato excursus sui "modi" della società svedese contemporanea e più in generale del nostro moderno vivere tra e-mail, aspirazioni soffocate, consumismo espletato.

Il libro è - come il primo - mi autocito, "scorrevole ma per nulla banale", si legge rapidamente con divertimento e riflessione e con una sola nota stridente, in maniera lieve, molto lieve, ma la esplicito comunque. Si ha infatti a volte l´impressione che Khemiri, rispetto al romanzo precedente, cerchi un approccio maggiormente mainstream: la scelta di far parlare anche i due bambini (poi lasciata cadere un po´bruscamente), il finale, certi ammiccamenti teneri. Come se ci fosse un tentativo consapevole di acchiappare fette di pubblico più ampie, magari accostandosi alla felice (commercialmente) tradizione di un autore come Beckman e alle sue carinerie. Non a caso, credo, il passaggio da Iperborea a Einaudi.

Detto questo, prevalgono i punti positivi, e questo è un romanzo che in termini di voti è da 7 pieno, e in termini di stellette da 4. Traete voi le conseguenze, secondo gusti e coscienza.

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Informazioni sul libro
Jonas Hassen Khemiri - La clausola del padre
Traduzione di Katia de Marco
256 pg.
Ed. Einaudi 2019
Attualmente in commercio
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