SE LA TEORIA SOFFOCA
Mi ero accostato con discrete aspettative a questo Un mondo migliore (in originale "Ikarien") di Uwe Timm, scrittore tedesco considerato e considerabile tra i 5-6 più grandi tra i contemporanei del suo paese.
Gli ingredienti parevano in teoria esserci tutti: una quest a ritroso sulla figura reale dello scienziato Alfred Ploetz, tra i padri e i teorizzatori di teorie eugenetiche che sarebbero poi sfociate nel progetto di pulizia etnica di matrice nazista, il tutto visto e ricostruito attraverso gli occhi di Hansen, militare americano di origine tedesca, discretamente intellettuale, tipicamente yankee in un certo tipo di atteggiamento liberale tanto limpido da sfociare in una forma di ingenuità. Il tutto con lo sfondo, la quinta, della Germania distrutta e fiaccata dalla fine della seconda guerra mondiale, ma con quel tanto di orgoglio teutonico che prelude alla ricostruzione e al miracolo industriale. Il riferimento del titolo originale va a una comunità americana, gli Icariani, che si proponeva di sperimentare la creazione, attraverso appunto lo strumento del "circolo chiuso" e l´applicazione di metodi ugualitari, dell´uomo perfetto, di un uomo migliore destinato a vivere in un mondo migliore. Ploetz aveva vissuto per qualche mese in tale contesto (rimanendone deluso) ed ecco che si chiude il cerchio aperto dal titolo stesso.
Scrivo qualche riga sopra: in teoria; ecco, il libro si ferma lì. La quest di cui parlo in effetti viene esperita attraverso una lunga, lunghissima intervista di Hansen a un sodale di Ploetz, un amico con cui vi era stato un percorso comune, poi spezzato da idee diverse (l´amico-intervistato si associa a un certo punto alla socialdemocrazia e alla resistenza al nazismo), qui viene ricostruita la storia dello scienziato, e in parallelo, di fatto, quella della presa del potere da parte di Hitler. Purtroppo tutto questo avviene in maniera statica, in altri termini l´apparato teorico soffoca quasi completamente la dinamica narrativa, e valgono a poco le scene diciamo "in movimento" che vedono Hansen innamorarsi, gironzolare per Monaco di Baviera (le ambientazioni, va detto, sono rese con buona precisione e plasticità), viaggiare con la propria decappottabile e svernare in una villa nei pressi di un idilliaco lago bavarese.
Ci sono insomma tutti i difetti di un libro a tesi, i personaggi sembrano non diventarlo mai, non emergere, i non molti spunti felici vengono lasciati cadere, e a un certo punto anche dal punto di vista documentale si rimpiange che di questo materiale non sia stato fatto direttamente un saggio, se proprio si voleva andare a fondo della questione e di un personaggio, Ploetz, che peraltro neppure in un momento acquisisce il fascino sinistro della vera malignità, rimanendo fondamentalmente un mediocre di successo (forse è un effetto voluto, non so dirlo).
Intendiamoci: si sente la mano di uno scrittore di livello, specie, come dicevo, nelle ambientazioni, in un certo tipo di dialogato, nel tenere comunque sotto controllo la struttura dei montaggi paralleli, volendo è un libro che giudicato a numeri, a pagelle, finirebbe sopra la sufficienza, anche come premio all´impegno documentale, ma che come detto delude le mie aspettative e, soprattutto, è irrimediabilmente noioso. Alla fine, un´occasione perduta.
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Informazioni sul libro
Uwe Timm - Un mondo migliore
Traduzione di Matteo Galli
Ed. Sellerio 2019
528 pg.
Attualmente in commercio
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528 pg.
Attualmente in commercio
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