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LIBRI E RECENSIONI. ROBERTO ALAJMO - L´ESTATE DEL 78

ALTO,  E BASSO

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L´estate del 78 del palermitano Roberto Alajmo è un romanzo-non-romanzo gradevole, che si legge velocemente e che vive di due tensioni in qualche modo coerenti, e allo stesso tempo contraddittorie.

In un contesto che fin dalla copertina si dichiara come autobiografico, il libro inizia con una scena molto suggestiva e che fa ben sperare per poi recarsi per molte pagine in un territorio-Francescopiccolo, ovvero una sorta di autobiografia romanzata un poco compiaciuta, del tipo "cinquantenne soddisfatto di sé ma tutto sommato in lieve crisi ci parla delle sue esperienze fondanti"; questo tipo di scrittura funziona (con me!) quanto più ho interesse per chi scrive, per cui ho detto sì a Karl-Ove Knausgard, al suo modo di vivere e di narrare le proprie vicende, e ho detto molto meno sì a Piccolo e Alajmo, fondamentalmente per eccessi di narcisismo dal mio punto di vista non giustificato, seppure vada riconosciuta alle loro pagine una qualità cordiale e scorrevole.

Le cose per fortuna però cambiano a circa metà dell´opera, convergendo con la foto di copertina: si tratta della madre di Alajmo, Elena, un bell´esempio di ribelle ante-litteram, o di ribelle totale: ribelle contro tutto, seppur silente, contro i metodi di insegnamento tradizionale e contro la propria stessa e tradizionale felicità (impossibile, appunto). Qui inizia una storia diversa, quella della depressione di Elena, e delle vicende che ne conseguono, pagine che diventano felici, toccanti a tratti strazianti, filtrati dalla mente bambina e poi adolescente del co-protagonista / scrittore ma con camera ben attenta a non mollare la figura fascinosa, contraddittoria, polarizzante della madre.

Alla fine di un libro sostanzialmente riuscito, senza tempi morti, ricco di ritmo e di empatia, rimane comunque la domanda se una biografia, un trancio di vita, debbano passare, se descritti all´italiana, attraverso quel malcelato autocompiacimento delle pagine iniziali, in altri termini se un senso di commedia e di sdrammatizzazione sia di fatto una caratteristica inalienabile del modo di narrare nazionale (per la cronaca, io credo di no, ma ci sono qui indizi di un omologazione, o comunque di un atteggiamento comune). L´estate del 78 comunque si legge bene e in poco tempo, credo il resto si capisca da quanto scritto sopra.

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Informazioni sul libro
Roberto Alajmo - L´estate del 78
Ed. Sellerio 2018
176 pg.
Attualmente in commercio
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