NOT UNDERSTOOD
Nella mia storia di relativamente umile lettore, non sono molti i libri di cui dico "non ho capito; proprio non ho capito". Ammetto quindi la mia difficoltà nel parlare di L´etá del fil di ferro e dello spago di Ben Marcus, mettendo in premessa non averlo capito e avendo la sensazione di aver perso qualche chiave di lettura clamorosa.
Faccio un esempio della prosa "Il principale problema legale associato agli alimenti nascosti é quello del diritto di proprietà. Un saprofago non può acquisire il titolo di proprietà di un pollo che abbia testé scoperto, e pertanto non potrà trasferire il titolo, neppure per baratto, a un innocente commensale che abbia ordinato un bollito."
O un altro, preso dai glossari che corredano i capitoli del pur breve libro "SCIARPA DI TERRA. Indumento che funge anche da punto di riferimento, rifugio o veicolo. Per essere legittimato, l´articolo deve recedere ben oltre il visibile, essere sempre morbido e non fasciare né lacerare la cute."
Assicuro che non sono i passi meno comprensibili del libro, che ha evidentemente un codice: Marcus, acutamente, assegna ai termini, partendo dai gerghi tecnici, altri significati, ne usa altri desueti (il saprofago, vedi sopra), inventa neologismi e li associa in una sorta di flusso continuo di immagini e narrazioni surreali, o che forse presuppongono che il lettore si impegni a decrittare il codice. Il problema: a me non interessava. Ho ammirato l´icasticità di alcune immagini, la creatività nel cercare di inventare un nuovo linguaggio. Ho anche registrato le considerazioni di Paolo Latini, curatore del Blog Americanorum sul background del libro, la morte del fratello, la necessità di considerare il codice per potere apprezzare il libro. Il problema è, nuovamente. che non mi interessava: semplicemente, e in maniera diversa da altri libri, ad esempio da Pynchon, non ho pensato che valesse la pena di prendersi la briga di faticare per ricostruire il vero racconto dietro questa messe di immagini sicuramente affascinanti e (per me) altrettanto incomprensibili.
Per quanto mi riguarda, parlerei di un eccesso di sperimentazione (ma non escludo che dietro ci siano istanze intime, sentite) che fa "fallire" il romanzo, ammesso che si possa definirlo in questo modo. Ho poi visto, ma la cosa è empirica, che anche alcune prove più recenti di Marcus sono state tacciate di eccessivo intellettualismo. Segnalo che dello stesso autore sta uscendo in questi giorni Via dal Mare, raccolta di racconti per Black Coffee. Osiamo?
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Informazioni sul libro
Ben Marcus - L´età del fil di ferro e dello spago
Traduzione di Rossella Bernascone
Ed. Alet 2006
149 pg.
Attualmente in commercio
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149 pg.
Attualmente in commercio
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