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LIBRI E RECENSIONI. ANDREA POMELLA - L´UOMO CHE TREMA

LETTERATURA E TESTIMONIANZA



La depressione potrebbe sembrare un tema fortemente letterario, oltretutto nel luogo comune che spesso la accompagna viene di sovente associata o attribuita a figure intellettuali, intelligenze sopra la media e scrittori. Eppure, empiricamente direi che non sono molti i libri di narrativa che si occupano di questa malattia facendone diciamo l´attore protagonista (uno di essi è Ogni storia d´amore è una storia di fantasmi, la biografia di David Foster Wallace, imperdibile).

Andrea Pomella non lascia dubbi in merito, e ne L´uomo che trema usa forme e modi - molto à la page - del memoir per raccontare la sua lotta e le sue vicende di depresso, con una franchezza che credo effettivamente abbia contribuito alla fama e alla circolazione del libro (parrebbe assurdo, ma la depressione sembra tuttora percepita come qualcosa di vergognoso, o comunque di cui non parlare apertamente).
Un grande pregio dell´operazione di Pomella è proprio l´ottimo equilibrio tra verità e scrittura, la prima rende urgente e plastico questo racconto/confessione, la seconda inocula acume, qualità, ritmo, e un certo distacco ironico, una parvenza di pacificazione (tanto più forte quanto più ci si avvicina al finale), elevando appunto la pura rivelazione del sé a livello di opera letteraria (pur dichiarando che, da uno scrittore ormai esperto come Pomella, non mi aspettavo certo il classico sbrodolamento di pura pancia).

Il libro si dipana in maniera sostanzialmente lineare, con alcuni flashback memoriali e ciclicamente il ritorno nel passato prossimo dell´autore, quel paio d´anni nei quali la malattia si è finalmente rivelata nella sua potenza, poi acuita e aggravata e dove risulta particolarmente azzeccato il report delle visite agli psichiatri, della terapia medica con i continui tentativi di calibrarla e adattarla alle esigenze del paziente e delle crisi che lo stesso si trova a subire, apici di una condizione tra il disperato e l´apatico - con necessari squarci di fragile normalità - che a un certo punto potrebbe sembrare senza ritorno.

L´esperienza della depressione, credo, ha molte sfumature e variabili personali, in questo senso, per fortuna, il memoriale di Pomella pur presentando alcune situazioni ad elevato potenziale di riconoscibilità (ognuno sarà chiamato a trovare le sue) rimane peculiare, anche e soprattutto per un certo senso della misura, come dicevo un sottofondo quasi sorridente e ironico, una inusuale franchezza - fuori dagli artifici della finzione - nell´ammissione di un proprio continuo e apparentemente irredimibile fallimento. Aggiungo una menzione d´onore per  la descrizione del figlio, il bimbo Mario, e per la freschezza dei relativi dialoghi, che risultano paradossalmente veri e letterari allo stesso momento, se mi consentite l´apparente ossimoro.

Tornando all´inizio o quasi del mio parere, mi pare proprio sia questo dialogare tra vita, sofferenza e capacità autoriale, tecnica, composizione a rendere questo libro bello e consigliabile, al di là, molto al di là, del pur lodevole significato testimoniale.

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Informazioni sul libro

Andrea Pomella - L´uomo che trema
Ed. Einaudi 2018
219 pg.
Attualmente in commercio

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