ALCUNI LIBRI-EVENTO DI QUEST´ANNO
Raduno qui una prima tornata di quelli che considero "Libri-evento", quelle uscite importanti, ovviamente con quel tocco di (mia) discrezionalità, che potrebbe rendere discutibile la definizione in un caso o nell´altro.
Comincio con un libro che doveva uscire nel 2018 e invece ritarda, ovvero I frutti del mio lavoro di Karl-Ove Knausgard, appunto l´ultimo capitolo della sua saga autofictionale, per Feltrinelli.
Qui il norvegese, in un migliaio di pagine (cosa che in qualche modo giustifica il ritardo) descrive il periodo successivo all´uscita dei primi capitoli del suo romanzo-vita, e le polemiche e faide familiari che ne sono seguite. Si tratta però anche di una densa riflessione sulla scrittura, pare quindi il capitolo più "filosofico", in senso lato, dell´opera.
Il titolo è una mia congettura basata sul fatto che Feltrinelli finora ha sempre utilizzato i titoli dell´edizione inglese, tradotti in italiano.
Non spenderò ormai tante parole per Serotonina di Michael Houellebecq (La nave di Teseo) che arriva in pochi giorni, a inizio Gennaio. Dopo Sottomissione, il francese torna poderosamente al suo classico personaggio occidentale-depresso e alle sue manie (pare ad esempio che qui l´aspetto erotico sia nuovamente centrale e piuttosto spinto). C´è ormai poco da aspettare per saziare qualsiasi curiosità.
Un altro scrittore europeo considerato ormai tra i maggiori nostri contemporanei è Mircea Cartarescu di cui Voland farà uscire nella prima parte dell´anno Il Levante. Si tratta di un poema epico, uscito in Romania nel 1990, con inserti di prosa e drammaturgia, un´opera in cui Cartarescu si proponeva di racchiudere tutte le sfumature letterarie della lingua rumena e in qualche modo tutte le sue declinazioni nei "generi" possibili. Penso sia destinato a suscitare curiosità, anche per la fatica di Sisifo che deve essere stata la traduzione e la sua possibile resa, visto il tipo di operazione. E attenzione che quest´anno Il Saggiatore farà uscire Solenoid, il romanzo-mondo di Cartarescu, pure attesissimo. Se ne riparlerà.
Robert Coover, uno dei grandi postmoderni della letteratura americana, è da noi un segreto ben custodito, pubblicato frammentariamente e forse neanche nelle sue opere maggiori.
Potrebbe cambiare con La babyistter e altri racconti, che NN porterá in libreria a Ottobre con la curatela di Luca Pantarotto.
Come dice il titolo, si tratta di una selezione (in più di 500 pagine!) dei migliori racconti di Coover, affidati peraltro a trenta diversi traduttori, con nomi come Susanna Basso, Luca Briasco, Fabio Cremonesi, Martina Testa etc (lo so, andrebbero nominati tutti). Un´occasione eccitante per entrare nel mondo sghembo e laterale di questo autore.
Esce ad Aprile in UK e in seguito da noi, Machines like me il nuovo romanzo di Ian McEwan, tornato in gran forma con l´ultimo Nel guscio.
È un libro distopico e in qualche modo astuto (insieme a DeLillo McEwan è uno degli scrittori che maggiormente pare aver naso per i temi del momento), ambientato in un Inghilterra immaginaria dove la guerra delle Falkland è stata persa e la Tatcher mai ha fatto il capo del governo.
Si tratta di una storia d´amore nella quale a un certo punto si inserisce un androide (oggetto regolarmente in vendita nel presente immaginato nel libro) del quale la coppia protagonista deve programmare la personalità. Ci sarà qualche sorpresa.
In mano ad altri scrittori avrei paura di questo tipo di romanzo, ma con McEwan ho fiducia che verrà fuori come minimo qualcosa di coinvolgente o divertente, e come massimo una riflessione (che la stampa inglese ha definito provocatoria) sul tema del rapporto tra uomo e tecnologia e quello, se vogliamo già trattato in Blade Runner e tanta altra fantascienza, del libero arbitrio dell´uomo-macchina. Da noi esce ovviamente per Einaudi.
Per oggi mi fermo qui, ma ci sono altri quaranta libri (destinati a diventare di più) nella mia lista anticipatoria. Per cui stay tuned, come di consueto.
Commenti
Posta un commento