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LIBRI E RECENSIONI. DAVIDE ORECCHIO - CITTÀ DISTRUTTE. SEI BIOGRAFIE INFEDELI

ETERO-FICTION


Davide Orecchio è in questo momento finalista del Premio Campiello 2018 con Mio padre la rivoluzione. Io inizio a leggerlo e conoscerlo con questo notevole Città distrutte uscito originariamente per Gaffi nel 2011 e ora meritoriamente ripubblicato da Il Saggiatore.

Il sottotitolo fa "Sei biografie immaginarie" e in effetti di questo si tratta, un genere ben preciso toccato ad esempio da Pontiggia in Vite di uomini non illustri ma qui trattato mi pare in maniera differente e piuttosto originale.
Se le biografie sono infatti immaginarie, il materiale di base è reale, in cinque casi su sei ci si ispira a personaggi veramente esistiti e in tutti e sei i "racconti" (o i quadri) che compongono l´opera vengono utilizzate fonti spurie e - nuovamente - reali, come scritti, diari, lettere, episodi accaduti seppur rivisitati, accostati ad altri frutto dell´invenzione dell´autore, un metodo insieme elusivo e allo stesso tempo rigoroso (Orecchio è di formazione storico) che dà al libro un passo coinvolgente, ipnotico e vagamente beffardo (lo sarebbe stato ancora di più se letto in un mondo in cui non esistessero ancora i motori di ricerca).
L´autore stesso fa fugaci comparsate, normalmente per sottolineare la propria inaffidabilità e la sostanziale impossibilità di raccontare storie in maniera lineare o credibile.
Scherzando e giocando un po´con le definizioni, potremmo parlare di etero-fiction.

Non voglio fare gerarchie tra queste sei storie, posso dire che in ognuna di esse vi sono momenti di forte ambiguità che l´autore recupera o risolve poco prima che si sfoci nella confusione tra i diversi piani (realtà, invenzione, fonti certificate, fonti fallaci) sopra descritti. Va sottolineato anche che non si tratta di un´operazione fredda, vi è una sorta di nostalgia diffusa, che nasce ovviamente dal contrasto tra quello che è stato e quello che poteva essere (i cinque personaggi reali hanno vite distintive, ma si fermano un po´prima della gloria o della definitiva realizzazione). Vi è mi pare un amore vero per la storia e i suoi tradimenti, per l´essere umano e per la letteratura stessa.
Anche se non ho trovato, e d´altronde non è necessario, riferimenti precisi, mi pare vi siano echi di letterature mitteleuropee e un po´di sudamericana. Ma la voce a me è parsa molto originale.

Un recupero di gran valore, come vedete, mi sembra che anche nelle sue opere successive Orecchio abbia applicato o stia affinando lo stesso metodo. Sarà mia cura recuperarle e leggerle quanto prima. Ho l´impressione che ci troviamo di fronte a una voce, a uno scrittore, che potrebbe diventare realmente importante, qualsiasi cosa significhi questo aggettivo. Nel frattempo, come avrete capito, consigliato.

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Davide Orecchio - Città distrutte. Sei biografie immaginarie
Ed. Il Saggiatore 2018
266 pg.
Attualmente in commercio   
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Ps: In questo momento invece non ho fortuna con le postfazioni. Piuttosto fumosa e scentrata quella dell´altrove lucido Goffredo Fofi

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