COUNTRY NOIR
Questo Country dark di Chris Offutt è arrivato ai lettori con due diversi motivi di attesa e risonanza, uno generale, e uno specifico, forse riguardante soprattutto i gusti di quelli italiani.
In generale, questo libro vede il ritorno al romanzo di Offutt ventuno anni dopo un The good brother generalmente molto lodato dalla critica statunitense. In mezzo, racconti e memoir.
In particolare questo romanzo si va a inserire in una tendenza che tra Haruf, Robinson, Drury, Butler, e ancora altri pare premiare in questo momento una narrativa americana di ambientazione rurale. Ovviamente, come in ogni tendenza, si ammonticchiano cose molto diverse tra di loro, dove però proprio l´ambientazione campagnola e un certo tipo di conseguente atteggiamento dei personaggi possono o potrebbero fungere da minimo comun denominatore.
Tornando a Country dark, si tratta di un gran bel romanzo, non rivoluzionario, ma condotto con sapienza, umanità e una salutare compattezza, uno di quei libri di cui pensi che non ci sia una parola di troppo, o una fuori posto.
Si tratta fondamentalmente di una sorta di noir rurale, dove il primo aspetto riverbera nel costante senso di minaccia e insicurezza che incombe su personaggi di volta in volta deboli, sbandati, puniti dalla vita oltre i loro demeriti, e il secondo nella presenza di una natura soffocante o al contrario benigna, e in quel particolare rapporto tra l´uomo e la stessa che questo tipo di scrittori riesce a evocare soprattutto nella descrizione di riti "tecnici" (esempio: come eliminare un nido di calabroni senza ucciderli) o nell´evocazione di capacità oracolari (esempio: il personaggio di una levatrice che sa prevedere i cambiamenti di tempo atmosferico).
In questo contesto i protagonisti sono Tucker e Rhonda, lui appena tornato dalla guerra di Corea, lei oggetto di attenzioni sessuali da parte di un suo zio, i due paiono salvarsi a vicenda e creano una famiglia, da preservare a qualsiasi costo, con quel complottare delle circostanze tipico del genere (Tucker non ha un lavoro legale e non esita a usare armi quando si sente minacciato, il governo vorrebbe portare via alla coppia i figli handicappati e altre cose che non sarebbe giusto anticipare).
Senso di ineluttabilità del destino, un personaggio spezzato a metà (questo della metà o dell´ambivalenza è un tema che torna e ricorre direttamente o simbolicamente nel romanzo) come Tucker, in termini semplici un classico cattivo-ma-buono, nel suo genere uno dei personaggi di questo tipo più felicemente portati su pagina da uno scrittore negli ultimi tempi, insieme a Charles "Tiny" Darling di Pacifico (peraltro molto meno violento del nostro), e ancora mi pare una diffusa presenza di un cattolicesimo puritano con il suo portato di predestinazione e accettazione passiva, specie nel personaggio di Rhonda, questi sono le direttrici e gli assi portanti del libro, che trova i suoi momenti di maggiore e frequente felicità nella lingua lirica e laconica allo stesso tempo, nel dialogato non scevro da botta e risposta ironici quasi di gusto cinematografico e ancora nel personaggio di Tucker, dove Offutt ha ottima mano nel manovrare le sfumature, le caratteristiche fisiche stesse, il modo di pensare e ragionare esposto a favore di lettore, per sbozzare un antieroe tragico davvero a tutto tondo.
Leggevo in altri spazi come Country dark sia stato talvolta giudicato inferiore sia al precedente dello scrittore, sia in alla qualità dei racconti di Nelle terre di nessuno.
Credo che grazie a Minimum Fax avremo la possibilità di leggere nei prossimi mesi e tempi altre opere dell´autore e farci una nostra opinione. Certo questo romanzo è notevole e se davvero non è il picco di Offutt, ci si può alternare tra ammirazione, ottimismo ed entusiasmo in attesa di proseguire nell´approfondimento di questo scrittore.
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Chris Offutt - Country Dark
Traduzione di Roberto Serrai
Ed. Minumum Fax 2018
235 pg.
Attualmente in commercio (edizione piuttosto vintage)
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235 pg.
Attualmente in commercio (edizione piuttosto vintage)
Mi intriga, metto in lista. Pina
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