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LIBRI E RECENSIONI. ALDO BUSI - LE CONSAPEVOLEZZE ULTIME

IL GRANDE SCRITTORE E LA (MIA) NOIA


Parlando de Le consapevolezze ultime voglio chiaramente affrontare anche il mio difficile rapporto con Aldo Busi. Sono infatti al suo secondo libro interrotto su tre letti (l´altro era stato El especialista de Barcelona, quello finito invece Il seminario della gioventù, con prolungati momenti di noia).

Parliamo di uno scrittore definito da tutti importante, che io stesso riconosco come un grande stilista, un maestro della frase, dalla lingua pastosa, movimentata e plastica, eppure anche in questo caso, dopo un inizio che definirei vivace e promettente, sono subentrate noia e irritazione: il birignao, la mania di non specificare chi abbia la parola, i periodi molto lunghi, la miriade di personaggi spesso caratterizzati da semplice soprannome, e ancora il frequente rincorso a un´invettiva con la data di scadenza (la critica di costume, insomma, ma frequentata in maniera situazionale, quasi da rubrica di rotocalco), e, in questo libro, un focus molto locale sulle rotte di Brescia e Montichiari (puerile il giochino di rinominare Beretta, quello delle armi, in Grilletti. E insomma Busi: le querele fanno vendere libri!) mi prendono e aumentano pagina dopo pagina la noia, lo sconforto e anche questa volta mi hanno portato all´abbandono, neppure lontanissimo dalla fine.

La critica presente e futura avrà l´onere/onore di stabilire ruolo e grandezza di Busi nel presente e futuro Pantheon dei contemporanei e dei prossimi classici.
Secondo me Busi ricoprirà un ruolo importante, perché la critica consolida, costruisce su tutto quanto espresso e in qualche modo scolpito, scalpellato sulle pietre destinate a costituire i canoni.
Ciò detto, personalmente non ci sarò, Busi non lo leggo più

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Informazioni sul libro
Aldo Busi - Le consapevolezze ultime
Ed. Einaudi 2018
144 pg.
Attualmente in commercio
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