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MUSICA. BAUSTELLE - L´AMORE E LA VIOLENZA 2.

ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

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Che hybris: esce l´album poppettone e a un anno distanza con una astuta serie di teaser via mail e web tornano con il capitolo due, una cosa che uno si chiede se hanno scaricato il loro bilico di lati b e outtake.
In realtà, al di là di qualsiasi considerazione commerciale, è un buon disco, seppur inferiore al capitolo primo che a sua volta era inferiore a Fantasma, i Baustelle sono ormai diventati band di "gestione" e non di ricerca, sanno quel che sanno fare e lo fanno bene, di norma.
Certamente è il disco di un gruppo e di un songwriter che non hanno paura di niente, e in effetti in questo mondo musicale confuso, frenetico ma non troppo, un´operazione di questo tipo sta tra il calcolo e la follia, o forse la consapevolezza di avere almeno 7-8 pezzi che valgono la pena.

Violenza
Si sa che ai Baustelle piacciono gli incipit strumentali: questa volta più ambizioso di altre, in pratica rifanno (bene) i Goblin, con spruzzate di prog e a un certo punto un riffone alla Iron Maiden. Alla fine, bel pezzo, ideale anche per aprire il nuovo tour.

Veronica, n.2
In rete gira un video dei Pulp (Babies) e a volte aleggia l´accusa di plagio. Ci sono armonie simili e va bene, ma la canzone di Bianconi ha il pregio e il vizio di essere migliore di quella di Cocker, con la sua apertura tutta psyc-jingle un po´ Broken Social Scene e il ritornello iterativo. Semplicemente una grandissima canzone pop.

Lei malgrado te
Chiaramente la ricerca della canzone pop perfetta implica sacrifici, compromessi e rinunce, e in pratica in questa canzone i Baustelle rifanno se stessi che rifanno anni di Sanremo, tra staccati di violino, tastieroni, melodie in minore, Oxa, Mina etc, chiaramente in chiave attualizzata-elettronica nella strofa, poi il ritornello fa fragore ma un fragore un po´già sentito in altri loro album.

Jesse James e Billy Kid
Nell´andamento saltellante torniamo all´epoca de Le Rane, la melodia é azzeccata, così come l´apertura del ritornello, dove musica e testo ("amore è tardi amore è già la fine", e tutto quello che segue) armonizzano mirabilmente. Un riff metal a tre quarti di canzone funge da simpatico diversivo per questa ennesima "bellina" canzone pop.

A proposito di lei
Da qualche tempo quando "entra" Rachele tutto si fa improvvisamente urgente e sincero, e succede anche qui, su un tempo andante di piano, chitarra, batteria, nel ritornello si aprono nuovamente riferimenti a certo indie-pop internazionale luminoso, contraddetto solo da una chitarra svisante e leggermente western. Il testo sembra una razionalizzazione di "Per Elisa" di Battiato.
Comunque tra i vertici dell´album.

La musica elettronica
Al di là del riferimento all´album precedente (Musica sinfonica) per creare una continuità (che c´è), mi pare il vero primo e per fortuna unico riempitivo di questo disco, atmosfere da Calibro 35 e poliziottesco giocate giusto per farci ricordare de La malavita, e passare con un minimo di fatica alla settima canzone.

Baby
Altre donne, e altre melodie azzeccate, qui con voce filtrata di Bianconi che poi si apre su un mid-tempo battatiano (quel tappeto di tastiere, bassi e chitarra) per sfociare in una parte strumentale elettrica prima di ricominciare a enunciare strofe azzeccatissime ("Baby non sono triste come ti aspettavi, non sono gli altri uomini che amavi") e azzeccare un altro colpo.

Tazebao
Nuovamente Rachele, ed echi di indie-rock internazionale o italiano d´annata, sembra di tornare ai tempi del brit-rock e delle band italiane che lo acquisivano, il tutto ben bene "Baustellato" con effetti vocali, un testo (come sempre) per nulla banale, rallentamenti ed elettronica.

L´amore è negativo
Ballata lirica mid-tempo, come nel disco precedente poteva essere la ben piú intensa Ragazzina, melodie azzeccate, pacate, accompagnamenti di tastiere, strofa pacata e apertura nel ritornello con orchestra e chitarre acustiche, un classico istantaneo da concerto (forse non da disco).

Perdere Giovanna
Altra donna fatale dopo "Lei" (due volte) e "Baby", e altre melodie azzeccate, Bianconi inizia piano ma solo per introdurre l´ennesimo ritornello elettronico-fragoroso, la sensazione è che il citazionismo (Camerini, gli Stereolab?, Tozzi?, Battiato) sia tanto spinto da lasciare spazio ai Baustelle, punto e basta. Bel pezzo: a un certo punto c´è un Gelsomino bisognoso d´acqua.

Caraibi
Bianconi ha chiaramente il momento - ma io sono un cantautore classico. Qui abbiamo Tenco, De André, Battisti, ma soprattutto ormai Bianconi, con melodie aperte e classiche di quando il nostro parla di spiagge (ricordate Follonica?), per aprirsi nuovamente liricamente ed elettronicamente in un ritornello in maggiore e sognante con un Poor boy che esce...da dove esce? Dagli Smiths, dalla scuola canadese, o ormai da un autore che ha tanto ruminato da far uscire una sua miscela-canzone-pop-quasi-perfetta?

Il minotauro di Borges
Atmosfere un po´da Fantasma, piano, melodie arcane, anche nella lunghezza canzone molto "wanna-be", forse la più ambiziosa del lotto, nelle intenzioni, le tastiere a sottolineare il salmodiare di Bianconi, nulla di particolarmente sbagliato, ma appunto pare un pezzo scartato da Fantasma perché fantasmatico, ma non abbastanza bello, e il finale è decisamente troppo tirato per le lunghe.





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