QUESTA VITA (NON) ORDINARIA
Da tempo giravo attorno a Geoff Dyer, con la persistente percezione di un reale campione della saggistica narrativa, dell´illuminante ritaglio di viaggio o di costume, il genere in cui davvero eccelleva David Foster Wallace, e sempre con l´idea che si trattasse di un Foster Wallace in qualche maniera più potabile e meno supremamente superiore alle mie umane possibilità.
Con questo Sabbie bianche ho conosciuto Dyer e vedo uno scrittore intelligentissimo e brillante, ironico e profondo, pervaso da quel perenne senso del tragico e della catastrofe imminente ma privo - ed è una constatazione, non un giudizio - di quelle lateralizzazioni astrali che a volte contraddistinguono Foster Wallace.
Fondamentalmente questi sono reportage e scene di viaggio ed esperienze, c´è Pechino ma ci si ritrova anche tanta america, tanta da pensare alla bella operazione on the road di Giorgio Vasta alla ricerca del paesaggio definitivo o del simbolo finale (abbiamo qui un molo abbandonato nel Great Salt Lake, e tre strane torri gaudiane costruite da un architetto italiano a Los Angeles).
Dyer è bravissimo a mischiare i registri, l´ironia e la riflessione si alternano, le pose da english-man in the USA non sono mai artificiose, lo scrittore esce ed emerge come persona che ama la vita e il suo racconto più di ogni cosa, basso e alto trovano una ottima sintesi, si veda il godibilissimo capitolo sulla visita alla villa abitata da Adorno durante il suo esilio americano.
Quindi una scoperta (per me) di grande valore e godibilità, una scrittura fluida e ammirevole, uno scrittore umano e decisamente inclusivo che consiglierei di mettere tra le proprie prossime letture.
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Informazioni sul libro
Informazioni sul libro
Geoff Dyer - Sabbie bianche
Traduzione di Giovanna Granato
Ed. Il Saggiatore
211 pg.
Attualmente in commercio
Attualmente in commercio
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erano anni.Ho pianto.Dico solo questo,grazie
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