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LIBRI E RECENSIONI. L´AMERICA RURALE E WESTERN.

LA LISTA BUCOLICA


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Nicholas Butler - Shotgun lovesongs (Marsilio)
In questa lista perché proprio da un´intervista di Butler sul Corriere Lettura ho "tratto ispirazione" per il tema, questo libro è ambientato nel Wisconsin (dove Butler vive) ed è una classica storia di formazione e amicizia, con un musicista di successo vagamente ispirato a Justin Vernon (anche lui originario di questo stato), cantante e leader dei Bon Iver.
Proprio da Butler e dall´intervista citata derivano i due libri successivi.

Daniel Woodrell - Uno strano destino (Fanucci)
Strano destino è il titolo del libro è anche quello di Woodrell, originario del Missouri, definito (anche da se stesso) come autore country noir di essere uscito per Fanucci, normalmente specializzata nella fantascienza e dintorni.
In effetti dopo un paio di uscite, Woodrell né stato bellamente ri-ignorato da noi. In patria invece pare avere un buon standing.
Il titolo originale è Tomato Red e in effetti si tratta della storia di Jamalee, dai capelli rossi "come il fuoco" e dal suo sogno/tentativo di fuga dagli orizzonti limitati di un paesino del Missouri.
Libro lodato per lo stile e un po´meno per la trama, definito come "un Landsdale più dolente", e comunque premiato in USA con il Pen Award.

Thomas McGuane - Correndo sul filo (Dalai)
In patria scrittore di romanzi e racconti e sceneggiatore riconosciuto, (tra gli altri Missouri di Arthur Penn con Brando e Nicholson) da noi ha avuto anche un destino in sordina.
Altra storia di formazione in ambiente rurale il romanzo verte sulla figura di I.B. Pickett, prima adolescente problematico, poi medico in una cittadina del Montana.
McGuane è generalmente lodato per la qualità della scrittura e per la visione che unisce tragico e comico, vicende familiari e senso dell´assurdo. Libro da reminder e che quindi si trova a prezzi bassi.

Jim Harrison - Ritorno sulla terra (Rizzoli) - FUORI CATALOGO
Harrison è davvero un grande scrittore bucolico, non troppo inferiore a un Richard Ford e purtroppo da noi tragicamente fuori catalogo. Ho letto questo e altri due suoi libri (L´uomo dei sogni e Dalva), propongo Ritorno sulla terra perché mi è sembrato il più bello e compiuto, scrittura limpida e lirica, tema forte, con Donald ammalato di morbo di Gehrig e intento a raccontare alla moglie Cynthia le proprie memorie. La struttura è comunque polifonica con quattro voci, e una continua dialettica presente/passato e uomo/natura. Se lo trovate in qualche reminder, è da prendere.

EXCURSUS SU Philip Meyer - Il figlio (Einaudi)
Quello di Meyer non lo considererei un romanzo completamente rurale, è più un´epica americana, pur pervasa da senso pan-naturistico. Lo nomino perché curiosamente (o forse no) di Ritorno sulla terra riprende la struttura a quattro voci e il tema del "Bianco" con sangue pellerossa, ritengo quindi che Harrison sia stato di grande ispirazione per Meyer. È comunque un bel romanzo che sta in piedi anche per se stesso.

Richard Ford - Opere varie (Feltrinelli)
Ford è scrittore che anche nelle sue opere più mature e ambiziose - primo fra tutti il Ciclo di Bascombe - è sempre stato attento al dialogo uomo/natura e al "canto" a un´americanitá solida, minuta e vagamente "redneck" (non in senso strettamente politico, ma per quel che concerne i valori).
Ma alcuni dei suoi primi romanzi erano fortemente bucolici al limite del "gotico americano" in qualche aspetto, ad esempio i racconti di Rock Springs, del 1987 e o il breve romanzo Incendi.
Il Ford bascombiano io lo trovo più eccelso e maturo, ma queste opere brevi sono delle "frecce" o stilettate di grande incisività e senso tragico e che comunque contenevano una visione tragica ma non disperata della vita e della crescita che poi troveremo in sue opere successive.
Nomino anche Canada, che pur essendo romanzo completo e complesso riprendeva e conteneva questa componente bucolica, immergendola in una storia di formazione classica e scritta da dio.

Nominare Haruf e Drury
Chiaro, non voglio tornarci sopra perché nel Blog trovate abbastanza contenuti dedicati a Kent Haruf (la trilogia di Holt) e Tom Drury (la trilogia di Grouse County, per ora arrivata a due capitoli italiani):
Chissà se il successo dei due scrittori da noi aiuterà una ripresa del genere, ovviamente facendo il peso alle differenze.
Haruf è scrittore fortemente bucolico anche nell´uso dei gerghi tecnici, nonché nell´ambientazione, a mio modo di vedere il suo meglio e Benedizione, ma se si è più propriamente fan di storie di campagne, allevamenti, piccoli e grandi eroismi e crudeltà, allora consiglio Canto della pianura.

Diversissimo Drury con la sua poetica dell´episodio e del continuo "cicaleccio" dei personaggi, di stampo quasi da serie cinematografica, ma con un´ambientazione rurale allo stesso modo sentita.

Il grande assente
Confesso una mancanza: di Cormac McCarthy ho letto solo il romanzo più atipico e meno rurale, il celeberrimo La strada. Non mancherò di riparare o forse qualcuno lo potrebbe fare per me.

Larry McMurtry - Lonesome dove (Einaudi)
Il nome non dirà molto, ma questo libro era stato un Premio Pulitzer in patria e aveva dato la stura a una quadrilogia ambientata nel Texas del diciannovesimo secolo.
Si tratterebbe quindi più propriamente di un´opera di epica del west e della frontiera, ma avendola avvistata sulla stampa quotidiana ed essendo in sé monumentale (circa 800 pagine, non so se poi Einaudi tradurrà anche gli altri) l´occasione era ghiotta.
Per la cronaca McMurtry è anche sceneggiatore di film come Hud, Voglia di tenerezza e I segreti di Brokeback Mountain.

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