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LIBRI E RECENSIONI. STEFANO CORBETTA - LE COCCINELLE NON HANNO PAURA

EMOZIONI COMPOSTE


Le coccinelle non hanno paura


Una delle prime cose che ho pensato leggendo e finendo questo Le coccinelle non hanno paura di Stefano Corbetta è che - visti i risultati - in fondo non è sconveniente esordire tardi. Non ho fatto ricerche sistematiche nelle mie letture, ma a sensazione questo è uno degli migliori esordi italiani letti da tempo, un libro composto, ricco di idee e maturo, eseguito con linguaggio nitido e allo stesso tempo lirico.

Nella storia, Teo è un fotografo, dotato di uno speciale dono, ma colpito dal destino sotto forma di tumore al cervello, irreversibile. La malattia segna e scandisce i suoi giorni, quei giorni che lui sa essere rimanenti e in questo suo percorso di tentata (difficoltosa) accettazione lo accompagnano i due amici Luca ed Elena, e siccome la vita sa essere crudelmente splendida (o viceversa) anche Arianna, una luce, una ragazza conosciuta quasi per caso in un centro commerciale.
In parallelo, grazie al ritrovamento di una cartelletta con una fotografia e alcuni appunti, alcune pagine di diario, assistiamo alla storia del Signor P. e di Grazia (zia di Elena), anche questa raccontata dal punto di vista di Teo: una storia di probabile amore svoltasi anni prima in Toscana, in un santuario e nei suoi paraggi.

Malattia, morte, amore, destino, tare, ricordo, potenza dello sguardo: questi i grandi temi che Corbetta tratta con quello che in inglese si chiamerebbe una notevole insightfulness ma anche con una certa leggerezza, il che significa senza premere troppo (o non facendolo affatto) sui pedali del tragico o del patetico, cosa non scontata vista la condizione del protagonista del libro.
Seguiamo quindi con un ombra di commozione e rabbia il tentativo di Teo di vivere in maniera più normale possibile questa ultima frazione della sua vita, ci stupiamo della crudeltà del destino e delle umane vicende, non manchiamo di gioire e sorridere per i suoi incontri e approcci con Arianna (la ragazza del centro commerciale), laddove però la felicità è adombrata dalla consapevolezza
dell´avanzare della malattia. In tutto questo, la compostezza di scrittura e struttura sono praticamente esemplari, e anche la storia parallela (affascinante e ben giocata nelle ambientazioni) è ottimamente amalgamata e direi "necessaria" per la riuscita del libro, a cui dona ulteriore sostanza, vista anche la rosa limitata di soluzioni a disposizione dello scrittore per la vicenda principale.

Ma ecco, ecco che ho indugiato su un commento quasi-tecnico, vorrei invece sottolineare la forte (ma composta, mi ripeto) emozionalità, il notevole potenziale di commozione di questa storia, specie quando si impenna nel finale, come si impennano le strade percorse per arrivare al santuario.
Non era facile con un materiale così "cocente" tenere il tutto sotto controllo e mantenere l´equilibrio tra ragione e sentimento, direi quindi un esordio quasi esemplare e spero - penso - l´inizio di una riuscita carriera da scrittore*.

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Informazioni sul libro
Stefano Corbetta - Le coccinelle non hanno paura
Ed. Morellini
256 pgg.
Attualmente in commercio 
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*Posta la bontà di Morellini come editore (e questo è un ottimo inizio per la nuova collana dedicata alla narrativa italiana), confrontando questo con altri libri o altri esordi usciti per editori medio/grandi o piccoli ma "di brand" qualche domanda viene da farsela su quale tipo di libro viene cercato o richiesto al momento, può essere un caso fortuito ma leggere questo subito dopo il famigerato Nemesio (per E/O) fa sorgere riflessioni non del tutto positive. 

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