IL ROMANZO FEMMINISTA
Recensione di Elisa "Elisola" Occhipinti Gelsomino
Sibilla Aleramo è una delle figure femminili più interessanti e affascinanti del Novecento – e direi non solo italiano. Nata Rina Faccio, ha mantenuto poi per tutta la vita lo pseudonimo scelto per dare alle stampe nel 1906 Una donna, opera prima fortemente autobiografica e primo romanzo femminista italiano.
Dopo una “fanciullezza libera e gagliarda”, la protagonista – voce narrante di cui non sappiamo il nome, così come di tutti gli altri personaggi – si trasferisce con la famiglia dal Piemonte in una piccola cittadina del Mezzogiorno (discrepanza: la famiglia Faccio si trasferì, invece, nelle Marche). La vita si fa buia: una madre depressa che diventa folle, il padre che progressivamente abbandona la famiglia per stabilirsi dall´amante, la difficoltà di adattamento in un ambiente ipocrita e asfissiante come quello del paesino, ma soprattutto il matrimonio riparatore a seguito di violenza.
Il marito è ossessivamente geloso, talvolta la picchia. La società a cavallo tra il XIX e il XX secolo non sembra lasciarle però molte alternative alla rassegnazione: “Amare e sacrificarsi e soccombere! Questo il destino […] forse di tutte le donne?”
Il “legame della maternità” e ciò che, seppur con ambivalenza e passando addirittura per un tentativo di suicidio, la tiene viva. Ma arriverà un punto di svolta, in cui la donna prenderà coscienza di sé e del diverso ruolo che potrebbe avere in quella società.
“In quei giorni di infinita solitudine, nel silenzio di ogni richiamo umano, abbandonata veramente ogni speranza e ogni fede, trovai in un libro una causa di salvezza”.
Il potere salvifico della letteratura, la cultura come catalizzatrice di un cambiamento: la protagonista inizia ad avvicinarsi alle idee femministe, a scrivere per giornali e riviste, va a Roma per qualche tempo.
Comprende – e il percorso che la fa arrivare a quella consapevolezza ci regala pagine intense e struggenti su cosa significhi essere madre – che “la buona madre non deve essere […] una semplice creatura di sacrificio: deve essere una donna, una persona umana”, e comprende che la sua sottomissione a ruoli che nell´intimo non le appartengono sarebbe un “esempio avvilente” e deleterio per il figlio.
Da qui l´atroce dilemma: lasciare il marito e il figlio (che all´epoca per legge “apparteneva” al padre) e tornare al Nord?
Una donna è la storia del riscatto di una donna che, in tempi non sospetti, decide per se stessa e non si conforma a ciò che la società ha dettato per lei. È la storia di un dolore, perché ogni scelta ha il suo prezzo da pagare e il suo sarà altissimo. Ed è la storia di una donna ribelle e appassionata, che dopo più di un secolo ha ancora molto di attuale e molto da dire alle donne di oggi.
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Informazioni sul libro
Sibilla Aleramo - Una donna
Ed. Feltrinelli 2012
172 pg.
Attualmente in commercio
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Informazioni sul libro
Sibilla Aleramo - Una donna
Ed. Feltrinelli 2012
172 pg.
Attualmente in commercio
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