RITORNO A HOLT
Con Canto della pianura ho proseguito la lettura della Trilogia di Holt, iniziata con l´incantevole Benedizione. In realtà - come sappiamo - Benedizione è stato l´ultimo libro della trilogia scritto da Kent Haruf (uscito negli Stati Uniti nel 2013), mentre questo è stato pubblicato n lingua originale nel 1999 e alcuni dei personaggi e delle storie qui presenti vengono ripresi nel successivo Crepuscolo.
Come acutamente fa notare il traduttore - Fabio Cremonesi - in questo ritorno a Holt troviamo una lingua differente, più lirica, quasi fiorita e barocca specie nelle descrizioni della natura, eppure la voce e lo sguardo di Haruf risultano inconfondibili, umani e oggettivanti allo stesso tempo, ad altezza uomo comune (un professore, dei contadini, dei ragazzini destinati a crescere senza mamma, una ragazza in cinta, forse troppo precocemente) di cui vengono descritte le storie-non-importanti. Anzi importantissime, le uniche storie, le storie vere.
Trovo che il vero protagonista di questi romanzi sia la cittadina di Holt, con la sua immancabile Main Street, quell´unico locale dove mangiare un hamburger e bersi una birra, la statale che porta nei dintorni e poi ancora oltre, in città ed esperienze che sembrano lontanissimi.
Una importate caratteristica del metodo Haruf è rendere Holt una bolla d´aria fuori dal tempo, è difficile collocare queste storie, nessuno guarda la televisione, non ci sono telefoni cellulari, l´unico riferimento a un qualche dato di attualità circostante in questo libro è una battuta su Nancy Reagan, grazie a questo accorgimento allo scrittore riesce di isolare alla perfezione luoghi e storie, a renderle vivide ed emblematiche allo stesso tempo, e allora troviamo di seguito una dopo l´altra una procedura di controllo delle mucche (inserire la mano dentro, verificare se ci sia un vitello o se l´animale sia vuoto, sporcarsi i guanti di sangue e umori) e la visita ginecologica di Victoria.
In questo modo un semplice atto di vendetta da ragazzi e la conseguente reazione del padre assumono dimensioni quasi da sfida all´O.K. Corral, con quel tipo di senso dell´onore o abuso di menzogna e vigliaccheria che appunto troviamo tra gli archetipi di cinematografia e letteratura sul West.
Non è gradevole fare gerarchie, Benedizione era il primo Haruf, romanzo potente e di sicuro impatto, mortuario e allo stesso tempo ricco di speranza, secco e conciso nella costruzione delle frasi, quasi minimalista, questo - cito sempre la nota di Cremonesi - è un romanzo di inizio di vite, e destinato a proseguire, ha scene struggenti e veri sprazzi di comicità nella descrizione dei fratelli McPheron, soli da sempre, che si prendono cura di Victoria. Non vedo l´ora di proseguire.
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Informazioni sul libro
Kent Haruf - Canto della pianura
Ed. NN 2015
Traduzione di Fabio Cremonesi301 pg.
Attualmente in commercio
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